Il gip non convalida: tornano in libertà i guardaspalle del boss latitante

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Tornano liberi Gaetano Gemei, Gaetano Galiero e Gennaro Iuliano, i tre presunti guardaspalle di Salvatore Barile, il nipote latitante del boss Vincenzo Mazzarella. Il giudice per le indagini preliminari Conte non ha convalidato l’arresto ritenendo insufficienti i gravi indizi di colpevolezza. Accolta la tesi della difesa (avvocato Leopoldo Perone). I tre erano finiti in manette sabato scorso, nell’ambito di un’operazione dei carabinieri che a Poggioreale avevano individuato un possibile covo del latitante Barile, considerato uno dei reggenti del potente clan che da Poggioreale ha esteso i suoi interessi nel malaffare di mezza Napoli. Quel giorno era in atto un sopralluogo per trovare una postazione privilegiata da cui monitorare spostamenti e svolgere le indagini del caso. L’attenzione era su una casa all’interno di un cortile in cima a una strada in salita in via San Giovanni De Matha.

Poca luce, cancelli a protezione dei varchi, un cortile per sorvegliare chi va e chi viene. In strada, proprio lì davanti, c’era un gruppetto di persone. E’ stato guardandole che i carabinieri hanno riconosciuto il volto di Barile, il latitante che stavano cercando. C’era anche la moglie dell’uomo che ha poi urlato contro i militari quando li ha visti entrare in azione. E c’erano Gemei, Galiero e Iuliano che sono stati sottoposti a fermo per l’ipotesi di reato di favoreggiamento aggravato. Dell’uomo che per gli investigatori era Barile si sono perse le tracce. I carabinieri gli avevano imposto di fermarsi, ma lui è riuscito a dileguarsi passando per un cancello secondario, aiutato dagli altri presenti secondo le accuse, e tra le urla della moglie che gridava ai militari di non sparare.

Il Mattino

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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