Partite truccate. Parla Izzo, il calciatore indagato: “Estraneo a questa vicenda”

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Il calciatore finito nel mirino della magistratura, per il quale non è stata chiesta la misura cautelare, è il difensore del Genoa e della nazionale Armando Izzo, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Ci sono anche il centrocampista dell’Acireale, Francesco Millesi, già in forza all’Avellino, e l’ex calciatore Luca Pini. Nei riguardi dei tre si ipotizza il reato di partecipazione esterna ad associazione mafiosa. Sono due le partite per le quali la Dia di Napoli ipotizza il reato di frode sportiva. La prima è Modena-Avellino del 17 marzo 2014; la seconda è Avellino-Reggina del 25 maggio dello stesso anno.

“Apprendo dai giornali queste notizie che mi vedono coinvolto, in vicende a me assolutamente estranee. Sono un calciatore e non ho mai neanche pensato di truccare una partita” commenta in serata Izzo al sito IamNaples.it. “Voglio solo precisare che nelle due gare di cui parlano i mass media ero infortunato e non vi ho neanche preso parte. Ho piena fiducia nella magistratura e sono sicuro di riuscire a chiarire la mia posizione”, ha aggiunto il difensore del Genoa reduce da uno stage con la Nazionale a Coverciano.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la “Vanella Grassi” si è avvicinata all’Avellino grazie al fatto che nella squadra irpina militava Izzo, che è nipote del fondatore della “Vanella” stessa. “Attraverso questo contatto, Antonio Accurso e i suoi soldati all’epoca hanno attratto nella loro orbita criminale altri soggetti a cui hanno messo a disposizione ingenti somme per corrompere giocatori dell’Avellino ed eventualmente altre squadre”, influenzando direttamente le gare contro Modena e Reggina.

Prima di queste gare è fallito il progetto di alterare il risultato di Avellino-Trapani mentre la successiva combine di Padova-Avellino è saltata solo per l’intervento dei carabinieri, che hanno arrestato Accurso e altri affiliati “per il loro coinvolgimento nelle vicende legate al duplice efferato omicidio dei fratelli Matuozzo, proprio mentre festeggiavano le ricche quote da intascare per la larga vittoria dell’Avellino sulla Reggina”.
Nel corso delle indagini coordinate dalla Dda, i militari dell’Arma hanno inoltre identificato i componenti della rete di affiliati vicina ad Accurso e individuato gli specifici incarichi di armiere, capo piazza, pusher e distributori di “mesate” agli affiliati e ai familiari dei detenuti.

ABODI: ”FATTI GRAVI”. FIGC APRE INCHIESTA – “Sono fatti gravi, anche se limitati a due gare. E’ l’ennesimo attentato della criminalità organizzata nei confronti del calcio” ha detto Andrea Abodi, presidente della Lega di serie B. Il Procuratore della Figc, Stefano Palazzi, ha aperto un’inchiesta.

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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