Doping, cos’è e come avvengono i controlli

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Cos’è il doping?
Il doping è l’atto, da parte di un atleta, di consumare sostanze illecite, con l’obiettivo di ottenere risultati e prestazioni migliori più rapidamente. La maggior parte delle persone che ricorrono al doping sono atleti di alto livello e il 15% delle persone che fanno ricorso al doping sono atleti dilettanti.

Il doping è una violazione delle norme antidoping previste dal Codice Mondiale Antidoping. Queste regole si applicano in particolare a tutti gli sport e a tutti i paesi. In Italia queste regole sono state raccolte nel Codice Sportivo Antidoping.

Il doping consiste quindi nel divieto:

possedere e/o utilizzare una (o più) sostanze o metodi vietati senza giustificazione medica;

somministrare ad un atleta una (o più) sostanze vietate senza giustificazione medica; incoraggiare o assistere un atleta a doparsi o fornirgli una o più sostanze o metodi proibiti;r
ricorrere al traffico di sostanze o metodi vietati; opposizione con qualsiasi mezzo al controllo (o tentativo); eludere il controllo, rifiutarsi di sottomettersi ad esso o non rispettarne i termini;
fare tre violazioni dei luoghi di permanenza in 12 mesi; falsificare, distruggere o danneggiare qualsiasi elemento relativo al controllo, al campione o all’analisi; associarsi ad una persona sottoposta ad una sospensione per doping.
L’Agenzia mondiale antidoping (WADA) ha quindi stilato l’elenco dei prodotti e delle sostanze proibite. Questo elenco viene aggiornato ogni anno e comprende: steroidi anabolizzanti: hanno l’effetto di aumentare la massa muscolare;
ormoni della crescita : aumentano la massa muscolare e hanno un impatto sulla morfologia; eritropoietina (o EPO): migliora la resistenza degli atleti che la consumano;
cocaina e anfetamine: stimolano la concentrazione;
corticosteroidi : riducono gli effetti della fatica e il dolore), ecc.
Sono vietati anche altri processi. Ad esempio, il doping può consistere in: trasfusione di sangue ricco di globuli rossi; doping genetico;
doping meccanico o tecnologico (Il primo caso di doping meccanico è stato individuato nel gennaio 2016 nell’ambito di un campionato femminile di ciclocross nei confrontio di un’atleta belga). Secondo gli articoli da 1 a 4 del Codice mondiale antidoping, la WADA identifica una sostanza o un processo dopante quando soddisfa almeno due dei tre criteri stabiliti. Questi includono un metodo o una sostanza: consentire il miglioramento delle prestazioni sportive; presentare un rischio reale o potenziale per la salute;
gli effetti sono contrari all’etica dello sport. L’Agenzia mondiale antidoping incoraggia fortemente gli atleti a controllare i componenti degli integratori alimentari che consumano. Il doping naturale, infatti, non esiste e anche se un prodotto è considerato naturale, se viene menzionato nella lista WADA, l’atleta che lo ha consumato (anche involontariamente) verrà sanzionato. Come viene controllato il doping?
Per controllo antidoping si intende la procedura attraverso la quale ci assicuriamo che un atleta non abbia consumato una sostanza vietata dalla WADA o non abbia utilizzato una procedura vietata da quest’ultima. Il controllo antidoping consiste nell’analisi di un campione biologico (il più delle volte corrispondente a un campione di urina o di sangue) dell’atleta.

Si tratta di un documento denominato Standard Internazionale per i Test e le Investigazioni (SICE), predisposto dalla WADA che regola i controlli antidoping.

La SICE è comune a tutti i Paesi e a tutti gli sport al fine di garantire parità di controlli per gli atleti ed è recepita anche in Italia all’interno del Codice sportivo antidoping. Tutti gli atleti possono essere sottoposti ad un controllo antidoping (indipendentemente dal fatto che siano tesserati o meno ad una federazione sportiva) nell’ambito di una competizione.

Anche i minorenni possono essere sottoposti a controllo antidoping, in questo caso qualsiasi prelievo di sangue richiede il consenso scritto dei genitori o dei rappresentanti legali.

Prima dei test vengono selezionati gli atleti che si intendono testare. Una volta sul posto, la persona che effettua i controlli può decidere liberamente di sottoporre al test la persona di sua scelta. Prima di effettuare un controllo antidoping, le organizzazioni che effettuano tali controlli costituiscono un “gruppo target”. Un gruppo target designa tutti gli atleti che dovranno inviargli molte informazioni relative alla loro permanenza. Quest’obbligo previsto dal Codice Mondiale Antidoping è stato recepito nell’articolo L. 232-15 del Codice dello Sport.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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