Arresto Luigi Cacciapuoti. Il super boss latitante tradito dalla sua love story con la Longo: “Ho messo nella valigia una grande Cà del Bosco”

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Emergono nuovi dettagli sull’arresto del super boss di Villaricca Luigi Cacciapuoti, latitante da mesi e catturato dagli inquirenti a Varcaturo e sul ruolo svolto dalla sua compagna Longo Piera.

I Carabinieri sulle tracce del boss, nei mesi successivi all’emissione del mandato di cattura, hanno subito indirizzato le investigazioni su Longo Piera, nonché sua compagna, individuata come persona da tempo legata, anche sentimentalmente, a “Gigi” Cacciapuoti e con lo stesso convivente.

La compagna del boss – secondo quanto riportato dagli inquirenti negli atti dell’inchiesta – agiva con cautela ogni qualvolta si recava presso l’abitazione di Cacciapuoti. La Longo riusciva a spostarsi sul territorio e a raggiungere il “covo” del compagno anche adoperando diverse vetture e basi intermedie, la stessa riceveva, inoltre, le opportune direttive circa le date di spostamento nonché di rientro presso il suo domicilio di Villaricca. L’appuntamento avveniva approssimativamente ogni ultima decade di ogni mese. La permanenza presso la villa del boss durava circa 10 giorni.

GLI SPOSTAMENTI

Dall’attività di monitoraggio svolta dagli investigatori a carico di Longo Piera emerge – altresì – che la stessa utilizzava stratagemmi ben congeniati per eludere eventuali investigazioni.

La conferma si aveva successivamente, quando nella tarda serata del 20 agosto 2023, la Longo, individuata a bordo di un’autovettura Smart Fortwo raggiungeva un sito di cambio/scambio in via Ripuaria per poi avvalersi di un altro veicolo una Lancia Y per il successivo raggiungimento del domicilio del ricercato Cacciapuoti Luigi.

IL SOSTEGNO ALLA LATITANZA DEL BOSS

La Longo – secondo il Gip e diversamente da quanto da lei dichiarato – ha sostenuto materialmente la latitanza di Luigi Cacciapuoti. Infatti la stessa introduceva nella dimora del ricercato viveri (tra questi una pregiata bottiglia di vino “una grande Cà del Bosco”) ed effetti personali. Il soggiorno del boss a Varcaturo veniva reso più agevole, proprio, dalle premure della Longo.

LE DICHIARAZIONI DELLA DONNA

La donna ha spiegato agli inquirenti di essere consapevole della “caratura” criminale del proprio compagno e del ruolo da lui rivestito nel sodalizio, pur negando di essersi mai interessata alle sue attività. “Il suo era suo, il mio era mio” – afferma dinanzi al gip.

Addirittura, la donna ha sostenuto di non essere stata a conoscenza, che nel febbraio 2023, il Cacciapuoti fosse stato raggiunto da un ordine di carcerazione.

La donna, attualmente, è difesa dagli avvocati Luigi Poziello e Raffaele Chiummariello del foto di Napoli Nord.

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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