MARANO ELEZIONI, QUELLI CHE NON SI POSSONO CANDIDARE E QUELLI CHE FAREBBERO MEGLIO (PER RAGIONI DI OPPORTUNITA’) A NON FARLO

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A Marano si scherza con il fuoco. Molti sono coloro che, pur segnalati o citati nell’ultimo decreto di scioglimento del Comune (si tratta ad ogni modo di situazioni che non hanno valenza penale), che vogliono ripresentarsi o che sono promotori di liste. Ragioni di opportunità farebbero propendere per la non presentazione dei seguenti soggetti che, ripetiamo, hanno legami di parentela o avuto frequentazioni controindicate.

Allo stato, come segnalato dagli ispettori del Ministero dell’Interno (nella foto) e ribadito nella sentenza del Consiglio di Stato che bocciò il ricorso dell’ex sindaco Visconti, la situazione è la seguente: Rodolfo Visconti e Mauro Bertini sono incandidabili e devono osservare, come contemplato nel decreto sicurezza del 2018, almeno due turni di stop.

Negli atti dello scioglimento, oltre ai due ex sindaci, figurano (ma non sono dichiarati incandidabili), l’ex consigliere Luigi Carandente, figlio di Michele, già assessore di Marano agli inizi degli anni 90 e candidato sindaco nel 2001. Michele, padre di Luigi, è sposato con la figlia di Antonio Orlando, capostipite dell’omonimo gruppo criminale; Carandente è dunque il nipote di ‘Totonno ‘o Mastrone, il quale è fratello della deceduta Maria Orlando, madre del defunto boss Lorenzo Nuvoletta. La mamma di Luigi è cugina di Antonio Orlando, detto Mazzolino, a capo dell’omonimo clan.

Vincenza Carandente, ex consigliera, è la cugina del predetto Luigi ed è anche lei, secondo quanto riportato negli atti, imparentata con le famiglie Orlando e Nuvoletta.

Lorenzo Di Marino, ex consigliere, è coniugato con una Orlando, nipote di Antonio, capo dell’omonimo clan. Quest’ultimo risulta essere stato sottoposto a numerosi controlli di polizia e, in particolare, fermato con Raffaele D’Alterio, pluripregiudicato, e con Sabatino Cerullo, alias Ciccio Pertuso, ritenuto elemento apicale del clan Polverino.

Nicola Moio, ex consigliere, è stato controllato molti anni fa con Alessandro Zagaria, il quale annovera numerosissimi precedenti penali e di polizia, tra cui l’associazione a delinquere di stampo mafioso, turbata libertà degli incanti e corruzione.

Flora Angellotti, ex consigliera, risulta essere controllata con Gaetano Tufo, pregiudicato e condannato per associazione mafiosa (pena scontata, ndr).

Ciro Marzi, ex consigliere, è stato controllato con Francesco Palmieri, sul cui conto risultano in banca dati inserimenti di associazione mafiosa più altri reati legati all’attività di gestione dei rifiuti non autorizzata, produzione e traffico di stupefacenti. In data 14 agosto 2019 veniva denunciato dalla locale stazione dei carabinieri per violazione delle norme ambientali e di gestione dei rifiuti con personale della ditta Tekra. Non sappiamo se tale procedimento (nota della redazione) sia stato in seguito archiviato o se sia tuttora in essere.

Per il capitolo parentele scomode, inoltre, si fa riferimento anche all’ex consigliera Teresa Giaccio e all’ex consigliere Lorenzo Abbatiello, agli ex consiglieri Stefano Cantone e Brunella Orlando.

Un altro caso è quello dell’ex assessore Salvatore De Stefano, che citato in giudizio qualche anno fa (poi assolto) per voto di scambio con i Cesaro e l’ex assessore provinciale Antonio Di Guida, di cui era esponente nella giunta Liccardo poi sciolta per camorra.

E’ molto attivo sul territorio, ma non sarà candidato al Consiglio comunale, anche il consigliere regionale Pasquale Di Fenza. Di Fenza sarà in campo indirettamente, salvo sorprese, con la lista Centro democratico. Il consigliere fu rinviato a giudizio, per intestazione fittizia di beni (fu poi assolto dalle accuse), in un processo in cui furono condannati Luigi, Benedetto e Antonio Simeoli, ritenuti legati al clan Polverino. Di Fenza risulta essere stato (lo si evince dal decreto di confisca di Antonio Simeoli) amministratore della Garden City, una delle tante inserite tra quelle di matrice simeoliana.

Decreti di scioglimento e atti del Consiglio di Stato a parte, oggi nella contesa elettorale ci sono diversi candidati sindaco (e papabili candidati consiglieri) che hanno in egual modo parentele inquietanti o sono stati in passato vicini agli ambienti controindicati. A giochi fatti, ovvero dopo la presentazione delle liste, approfondiremo anche questi ulteriori aspetti.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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