Elezioni Marano, i “mastuggiorgi”, gli incartatori di torrone e il grande disegno centrista che non decolla a causa dei veti

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I “mastuggiorgi” della politica locale, molti dei quali a stento hanno il voto dei propri familiari, continuano ad incartare il torrone. Nella vasta, sconfinata area moderata e centrista ogni giorno se ne sente una. La verità è semplice, più semplice di quel appare. I fatti possono essere così riassunti: nell’area di centrodestra, nello specifico nel gruppetto che è vicino a Teresa Giaccio (Fdi), c’era chi spingeva per una candidatura De Biase. Da mesi e mesi erano in corso interlocuzioni per tentare di far candidare l’ex dirigente nell’area di centrodestra. Questo progetto si è però arenato prima dinanzi al no dei giovani di Fdi e successivamente anche per il niet di Forza Italia. A quel punto la Giaccio ha cercato di virare su altri nomi, ritenuti più innovativi e di rottura, ma poi – quando il progetto era sul punto di decollare – ha optato per un nuovo dietrofront. E’ questo il motivo che ha determinato la stasi nel centrodestra, ora all’affannosa ricerca di un candidato. De Biase vuole il gruppo Giaccio, ma senza simbolo di Fdi, la Giaccio, ma soprattutto Mario Sansone (vicinissimo al deputato Schiano di Qualiano), vogliono De Biase ma con i simboli dei partiti. Questo, in sintesi, ciò che accade e sta accadendo. De Biase non vuole i simboli, a sua volta, perché avrebbe poi problemi con il suo principale sostenitore, Salvatore Perrotta, che non ne vuole sapere di fare la campagna elettorale con un partito di destra.

Al centro, il consigliere regionale Di Fenza è partito, fin da subito, con la carta Stefano Stanzione. L’obiettivo dei due era molto chiaro: aggregare una vasta area centrista e moderata con un candidato sindaco buono per tutti in modo da far desistere Matteo Morra (Pd) dal candidarsi o quantomeno per rendergli la vita difficile.

Il progetto, anche in questo caso, non è ancora decollato per i veti incrociati dei cespugli centristi e del terzo polo. Su Stanzione il terzo polo potrebbe anche convergere, mentre i debiasiani – se De Biase si facesse da parte – mai appoggerebbero Stanzione, ritenuto poco radicato sul territorio. I dissidenti Pd, invece, pur di non sostenere Morra potrebbero dire sì a Stanzione, ma per ora sono fermi sul nome di Francesco Greco, ex commissario, tuttavia già mollato da Forza Italia. Di Fenza, in pratica, si vuole proporre come il grande federatore del centro e dei moderati, ma la sua giocata può andare in porto solo se De Biase si farà da parte e i dissidenti Pd e il Terzo Polo troveranno la quadra sul nome. Il Terzo polo, in estrema sintesi, deve abbandonare l’idea Izzo, mentre i debiasiani devono togliere il veto su Stanzione. A quel punto si creerebbe la super coalizione moderata, da Forza Italia ai dissidenti Pd, che secondo i proponenti avrebbe vita facile su Morra, ad oggi sostenuto solo dal Pd e forse dalla Fanelli. A destra rimarrebbe solo la Giaccio e qualche suo fedelissimo, a sinistra solo Morra, Pap e il 5 Stelle. Tutti negli altri, invece, nella super coalizione centrista.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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