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Il voto popolare consegna la Svezia nelle mani della destra per la prima volta da quasi un secolo.
Il thriller elettorale che ha tenuto la patria della socialdemocrazia con il fiato sospeso per tre notti e quattro giorni si conclude con un finale inatteso solo qualche settimana fa e, di fatto, storico.
A soffiare nelle vele della coalizione di destra, dandole lo slancio necessario al sorpasso sul campo di sinistra, è stata infatti l’ultradestra del rampante Jimmy Akesson che – con il 20,6% delle preferenze – si è imposta come secondo partito al Riksdag, aprendo uno scenario mai visto prima nel Paese scandinavo. Dove nel frattempo la premier uscente Magdalena Andersson, leader dei socialdemocratici, pur essendo da sola riuscita a raccogliere il 30,4% delle preferenze – piazzandosi prima -, in diretta tv ha annunciato le sue dimissioni a scrutinio non ancora ultimato, anche se ormai segnato dall’inevitabile.