Morte di Alessandro Selvaggio, Pallotti e Ronzullo: “Sette anni in attesa di giustizia e il processo ancora slitta”

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«Stenta a decollare il processo presso il Tribunale di Napoli Nord sul
caso di Alessandro Selvaggio, il ragazzo che ha perso la vita a
Villaricca (Napoli) a causa di una buca sulla strada. Dopo 7 anni, la
famiglia non ha ancora ottenuto giustizia e chissà quanto altro tempo si
dovrà ancora attendere. Le udienze, infatti, continuano a slittare e ora
i giudici hanno addirittura rinviato il processo a dicembre, tra sei
mesi, un tempo davvero troppo lungo». A parlare sono Alberto Pallotti,
presidente dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada
Odv e dell’Associazione Familiari e Vittime ODV, ed Elena Ronzullo,
presidente dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada ODV,
che aggiungono: «È lecito chiedersi, a questo punto, a cosa sia dovuta
la lentezza del Tribunale di Napoli Nord. Succede anche lì quello che un
servizio di Luca Abete, andato in onda su “Striscia la notizia”, ha
mostrato riguardo alla sede del Giudice di Pace di Aversa? Lì le
telecamere hanno mostrato faldoni accatastati nei corridoi e finanche
nei bagni, a causa della mancanza di personale. Sarà così anche nel
tribunale penale?».

Le tre associazioni, da sempre vicine alle vittime della strada e ai
loro familiari, si battono per la sicurezza stradale e affiancano le
famiglie delle vittime nei tribunali. Oggi, segnalano che al Tribunale
di Napoli Nord c’è un processo fermo da 7 anni per la morte del giovane
Alessandro Selvaggio e il presidente Pallotti, su segnalazione di Biagio
Ciaramella, vice presidente dell’Associazione Familiari e Vittime della
Strada, ha inviato una lettera al ministro della Giustizia, Marta
Cartabia, per richiedere un’ispezione al Tribunale di Napoli Nord.

Biagio Ciaramella è il papà di Luigi, morto giovanissimo a causa di un
incidente stradale, e si batte da anni per evitare che avvengano altri
incidenti mortali sulle strade e per chiedere l’applicazione delle pene
previste nei casi di omicidio stradale. La sua è una battaglia che
necessita sempre più del sostegno dei cittadini e delle Istituzioni per
fermare la mattanza che avviene sulle strade.
Presente alle udienze dei casi di omicidio stradale, Ciaramella lancia
oggi l’allarme sul numero eccessivo di incidenti verificatisi
ultimamente in Italia. Dopo la pandemia, infatti, la morte corre più
veloce sulle strade d’Italia: non passa giorno che non venga segnalato
un incidente mortale.
Sulle pagine Facebook delle associazioni
(www.facebook.com/giustiziaperluigi  e www.facebook.com/ONLUSaifvs)
sono riportate le segnalazioni dei numerosi incidenti stradali avvenuti
finora, e che purtroppo continuano a verificarsi, in Italia. È una lista
infinita, terribile, che dovrebbe fare riflettere tutti, soprattutto le
Istituzioni. Invece, si fa poco o niente per sanare la situazione. E
intanto nei processi la parola giustizia è sempre più lontana e assente.

Sul caso Selvaggio è intervenuto anche l’avvocato Walter Rapattoni,
legale convenzionato delle associazioni e dei familiari di Selvaggio,
che ha detto: «È un processo con tempi troppo lunghi, in cui si sono
susseguiti una serie di rinvii sia per difetti di notifica, sia per il
cambio di un giudice. Nel novembre 2021, il nuovo giudice, dottoressa
Favina, ha ammesso come parti civili le associazioni e la mamma e il
fratello di Alessandro. Dopo avere sentito i consulenti, doveva essere
ascoltato il maresciallo dei Carabinieri che ha effettuato i
sopralluoghi sul luogo del sinistro, ma si è dovuto rinviare al 6 giugno
2022 perché il Pm non aveva depositato una parte della documentazione.
Nell’udienza del 6 giugno scorso il Pm era in possesso del fascicolo,
ritrovato solo il giorno prima, ma mancava un testimone. Il processo è
stato, pertanto, rinviato a dicembre, tra sei mesi. Il nostro timore è
che non si voglia far decollare il processo Selvaggio».

Ecco la lettera inviata al ministro Cartabia:

Roma, 8 giugno 2022

Illustre Signora Ministra,
con la presente Le rivolgo un appello urgente, certo della Sua
sensibilità. Le scrivo non solo come presidente di una delle
associazioni delle vittime della strada più attive e rappresentante di
questa comunità silente condannata all’ergastolo del dolore, ma come
semplice cittadino.
È in corso di svolgimento un processo presso il tribunale di Napoli
Nord, precisamente ad Aversa, che riguarda il caso di Alessandro
Selvaggio, un ragazzo che ha perso la vita a Villaricca (Napoli), a
causa di una buca sulla strada. Il suo motorino è sbandato mentre andava
al lavoro, è finito fuori strada e per Alessandro non c’è stato,
purtroppo, niente da fare. Dopo le indagini preliminari, è stato
rinviato a giudizio un tecnico del comune di Villaricca, sciolto per
infiltrazioni mafiose.
Il processo (Tribunale Napoli Nord, R.g.n.r. 12688/19) dopo 7 anni non è
praticamente ancora iniziato. Sono state addotte scuse assurde,
incredibili, vergognose. Prima ci si è appellati ai soliti problemi di
notifica, comuni a tutte le Procure, tuttavia inaccettabili, in seguito
allo smarrimento del fascicolo. Nella seconda udienza, il Pm era in
possesso del fascicolo, ritrovato solo il giorno prima, ma mancava un
testimone. Il processo è stato, pertanto, rinviato a dicembre, tra sei
mesi, e poi potrebbero passarne tanti altri per ottenere giustizia per
una tragedia avvenuta 7 anni fa.
Fra un decennio aspetteremo ancora una sentenza. È inaudita la
superficialità dimostrata per un omicidio stradale, che non fa ben
sperare. L’accaduto è molto grave e sembra sia usuale nei territori in
questione. Infatti, il giudice di pace di Napoli Nord è stato oggetto di
un servizio di Luca Abete trasmesso da “Striscia la notizia”, di cui
allego il link:
https://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/aversa-faldoni-ovunque-caos-dal-giudice-di-pace_77901.shtml.
Da questo video potrà dedurre le condizioni in cui versano quegli
uffici, dove i fascicoli sono sparsi ovunque, persino nei bagni.
L’amara constatazione è che le vittime della strada sono trattate senza
alcun rispetto, come se fossero vittime di serie B, perdono la vita
sulla strada a causa dell’incuria degli enti preposti a mantenere le
strade in condizioni sicure e poi sono anche ignorate dalla giustizia.
Per questi motivi, Le chiedo, in base al mio esposto, una ispezione al
tribunale di Napoli Nord, per capire se l’attenzione dedicata a questo
procedimento è consona allo spirito della nostra Costituzione e alla
legge Pinto.
RingraziandoLa anticipatamente per la Sua attenzione, porgo le mie più
vive cordialità, in attesa di una Sua cortese risposta.

Alberto Pallotti
Presidente nazionale Associazione Unitaria e Italiana Familiari e
Vittime della Strada ODV

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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