Processo Polverino-Marchesano + altri: nuova udienza con escussione del luogotenente Ragosta

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Nuova udienza al processo che vede imputati, tra gli altri, Michele Marchesano, Vincenzo Polverino, Armando e Nicola Del Core, Ciro e Salvatore Cappuccio, nonché Luigi Esposito. Processo che si celebra con il rito ordinario a Napoli nord e che verte su due principali filoni: il ruolo all’interno dell’organizzazione denominata clan Polverino, quando la fazione criminale non era in pratica assorbita o federata agli Orlando, di Marchesano, Polverino e Esposito, i primi due cognato e figlio del boss Giuseppe, il terzo genero di Marchesano. L’altro filone riguarda le mesate che, nel corso degli anni, sarebbero state corrisposte alle famiglie Cappuccio e Del Core. In questo processo, oltre ai due condannati per l’omicidio di Siani, sono imputati anche due dei loro figli.
Il processo trae origine da un’ordinanza di custodia cautelare di un paio di anni fa. Un’indagine che prende in esame anche altri aspetti, tra cui il ruolo del famigerato gruppo “polveriniano” di for ‘o truglio, zona di Marano storicamente presidiata dagli uomini del “Barone” e in particolare dell’ala più vicina a Giuseppe Simioli, oggi collaboratore di giustizia.
Oltre 640 le pagine dell’ordinanza, in cui il pm Di Mauro passa in rassegna i vari fatti, supportati da intercettazioni telefoniche e ambientali e dalle dichiarazioni dei pentiti Perrone, Verde, Di Lanno e D’Ausilio. Pregnanti le intercettazioni in carcere tra Giuseppe Polverino e il figlio Vincenzo, o quelle tra Antonio Nuvoletto (condannato con il rito abbreviato) e i suoi familiari. Di rilievo anche i colloqui tra Del Core padre e figlio.
In queste pagine sono evidenziate anche le dichiarazioni di Perrone in relazione all’omicidio Siani. Il collaboratore, in alcuni colloqui con il capoclan Polverino, avrebbe appreso che a Del Core e Cappuccio venivano elargite mesate e che, secondo il “Barone”, erano gli unici soldi giusti da corrispondere al gruppo Nuvoletta in quanto Del Core e Cappuccio stavano pagando per un omicidio che era stato commesso da altri, “dai siciliani”, come indica il pentito al quale lo avrebbe raccontato Polverino Giuseppe. Sono tanti i nomi citati in questa indagine: ci sono noti commercianti di Marano che sarebbero stati o sono prestanome di Nuvoletto; si fa riferimento ad imprenditori importanti vicino ai Polverino, alcuni dei quali operanti nell’ambito della grande distribuzione, all’infedeltà di un carabiniere che avrebbe fornito notizie ad esponenti del clan Polverino. Una importante inchiesta, insomma, culminata in due processi, di cui uno (quello con rito ordinario) ormai in dirittura d’arrivo a Napoli nord.
Nella giornata di oggi è stato escusso il luogotenente Luigi Ragosta, oggi in forza alla caserma di Bacoli, che ha riferito, in particolare, sulla figura di Ruggiero Raffaele, figlio dell’esponente dei Polverino Giuseppe Ruggiero, meglio noto come Geppino cepp ‘e fung. Nella prossima udienza saranno ascoltati i primi testimoni delle difese. Gli avvocati di Luigi Esposito, inoltre, hanno formulato istanza per la revoca della misura cautelare.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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