Tiziana Cantone, ancora una conferma. Gli esperti: «iPad e iPhone furono svuotati dopo il sequestro»

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L’ indagine sul caso Tiziana Cantone si arricchisce di un’ulteriore novità: il professor Danilo Bruschi, del dipartimento di Informatica dell’Università Statale di Milano, ha inviato un parere pro-veritate sulla consulenza tecnica compiuta sui dispositivi iPhone e iPad in uso alla vittima da Emme Team, il gruppo di specialisti informatici cui si è affidata la madre di Tiziana, Maria Teresa Giglio. Gli esperti sostengono di avere scoperto che, mentre i due dispositivi erano in possesso dell’autorità giudiziaria, furono alterati, con la cancellazione della memoria all’interno dell’iPad ed il blocco dell’iPhone, che fu riconsegnato alla famiglia senza possibilità di accedere ai dati.

«Durante un anno di lavoro — si legge in una nota — i consulenti italo-americani hanno lavorato con i propri periti per recuperare quei dati, inclusa la rubrica telefonica completa, ora parte delle prove depositate presso la Procura di Napoli Nord. Il professor Bruschi ha visionato la relazione e le conclusioni di Emme Team e ha concordato con i risultati, chiedendo a sua volta che la Procura di Napoli Nord decida, dopo quasi un anno, di iniziare le azioni peritali sui dispositivi, come da tempo legali e consulenti hanno richiesto in svariate occasioni. L’azione peritale è necessaria per poter confermare con certezza i risultati ottenuti».

La 31enne di Mugnano, secondo le indagini dell’epoca, decise di togliersi la vita a causa della diffusione su internet di suoi video privati “hard”. Gli investigatori, ricordano i consulenti del team statunitense, «riferirono di non essere riusciti ad accedere al suo cellulare a causa del Pin». Secondo Emme-Team però, qualcuno invece riuscì ad accedere a quel cellulare trovato a poca distanza dal corpo esanime della 31enne. L’utilizzo del telefono, spiegano ancora gli esperti informatici di Emme-Team, «è avvenuto mentre era sotto sequestro». Ed è emerso anche un altro accesso al cellulare, tre giorni dopo la morte di Tiziana, mentre per il perito nominato dalla Procura, invece, il telefono era inaccessibile sempre a causa del Pin. In buona sostanza gli apparecchi sarebbero stati manomessi, con la cancellazione dei dati, mentre erano in custodia giudiziaria.

E non è tutto. I tabulati telefonici, dice l’Emme-Team, hanno evidenziato inoltre che il cellulare in uso all’ex fidanzato di Tiziana era acceso e funzionante a pochi metri dall’abitazione della vittima mentre i carabinieri erano accanto al cadavere: era agganciato a una cella telefonica della zona. Le nuove informazioni sono state depositate alla Procura di Napoli Nord che ha aperto un fascicolo per frode processuale in relazione alla cancellazione di tutti i dati contenuti nell’iPhone e nell’iPad di Tiziana quando erano affidati alla Pg.

Ma la Procura ora ipotizza anche l’omicidio, procedendo, al momento, contro ignoti.

Fonte Il Corriere

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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