Crisi di governo, se Conte non dovesse farcela incarico a Fico o Cartabia

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Il premier dimissionario ha dato mandato ai suoi ministri di abbassare i toni. “Non fornite alibi a Italia Viva”. Giuseppe Conte gioca le sue carte alla vigilia del giorno della verità. Tatticismo esasperato, voglia di sopravvivere. Vuole restare immobile, attendere che sia Matteo Renzi a compiere la prima mossa, oggi sul Colle. Se oggi il leader di Italia Viva dovesse dire che sì, va bene un “Conte ter” a patto che si ridiscuta il programma e pure la squadra.

Se Giuseppe Conte, però, non convincesse Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica potrebbe affidare un incarico esplorativo a un rappresentante più “istituzionale”. Nel suo retroscena sul Giornale, Augusto Minzolini fa anche i nomi: l’ex presidente della Corte Costituzionale, Marta Cartabia, o il presidente della Camera Roberto Fico, del Movimento 5 Stelle. Non è un dettaglio da poco, perché la scelta rischia di indirizzare notevolmente il tip di governo a cui il Colle punta per succedere al Conte Bis.

La Cartabia è candidatura che potrebbe mettere d’accordo l’attuale maggioranza ma pure Forza Italia faticherebbe a dire di no, nel nome di un governo di salvezza nazionale con un inquilino di Palazzo Chigi evidentemente super partes. Se invece gli incastri parlamentari fossero meno liquidi, Fico potrebbe tradursi in un ritorno alla maggioranza pre-crisi, magari rafforzata da qualche responsabile ma forzatamente con Italia Viva di nuovo nella squadra. Non è un caso che sia Matteo Renzi a proporre proprio il leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio come possibile premier post-Conte. D’altronde, solo un presidente del Consiglio grillino potrebbe convincere il Movimento da un lato a riabbracciare i renziani e dall’altro a scaricare Conte.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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