L’analisi in questione potrebbe partire dal fatto che, come evidenziato con il nostro post incentrato sul feedback di Roberto Burioni, in assenza di pareri scientifici su questioni così specifiche, sia impossibile sbilanciarsi. Ed il rischio di andare incontro a quelle che il virologo ha chiamato “scemenze“, stando all’articolo odierno, è molto elevato. Ebbene, lo stesso potrebbe essere detto sulla potenziale corrispondenza tra extracomunitari, la diffusione (mancata) del Coronavirus per tali etnie in Italia, ed il fatto che dalla loro ci sia il vaccino contro la Tubercolosi.
La catena in questione che gira su Facebook e WhatsApp presenta numerose falle, in attesa di pareri medici che sicuramente ci diranno di più in merito. Un bilancio preliminare, tuttavia, lo possiamo tracciare immediatamente. I primi riscontri che abbiamo avuto, del resto, lasciano poco spazio a dubbi: la bufala appare evidente.
Un esempio? Si parte dall’assunto che la fonte abbia contattato gli Ospedali Civili di Brescia, Cremona, Chiari. Il motivo? L’autore del post avrebbe chiesto se tra i 2.000 pazienti in terapia intensiva ci fossero extracomunitari, ottenendo risposta negativa. Da lì lo studio successivo, ancora una volta senza fonti, sul fatto che gli indiani vicini a tale soggetto avrebbero evidenziato di essere tutti vaccinati contro la tubercolosi.
Eppure, sempre in rete, non ci sono tracce di eventuali corrispondenze tra il vaccino anti TBC ed il Covid-19. Allo stesso tempo, si fa enorme fatica a pensare che le strutture ospedaliere possano rilasciare a chiunque informazioni tanto specifiche sull’etnia dei pazienti ricoverati in terapia intensiva per il Coronavirus.