Meningite, ecco i tre sintomi da non sottovalutare mai

0
1.409 Visite

Non c’è un solo colpevole per una importante malattia contagiosa come la meningite, poiché gli agenti patogeni sono vari e diversi, ma i sintomi sono sempre maledettamente uguali, e non riconoscerli, o chiamare il medico quando l’ infezione è già diffusa, può avere gravi conseguenze, a volte fatali. È quello che è accaduto ad una quattordicenne di Sassari, che da tre giorni accusava la classica triade sintomatologica, tipica di questa sindrome: febbre alta improvvisamal di testa, il sintomo di esordio più comune, e rigidità nucale, ovvero l’ impossibilità per il dolore nel flettere il collo in avanti, con lieve alterazione dello stato mentale, ma purtroppo la ragazza è arrivata in ospedale troppo tardi, l’ infezione era divenuta sistemica e dopo due giorni di coma è morta.

Tutti e tre questi segni di infiammazione meningea sono presenti insieme in oltre il 70% dei casi, già all’ inizio della malattia, come è anche vero che se nessuno di essi è presente, la meningite è estremamente improbabile. Altri fenomeni comuni associati a questa infiammazione cerebrale sono la fotofobia e la fonofobia, cioè l’ intolleranza alla luce ed ai rumori forti, per cui il paziente si rifugia a letto al buio e lontano da vocalizzi umani, televisivi o musicali, ma si possono presentare anche nausea, vomito, disorientamento temporo-spaziale, cosa che indirizza i familiari verso una errata diagnosi di “influenza intestinale” (che in medicina non esiste), ed inoltre il paziente meningeo sdraiato a letto assume quasi sempre la posizione fetale, disteso su un lato a «cane di fucile», con il capo esteso sul tronco, le cosce flesse sull’ addome e le gambe flesse sulle cosce, una postura che tende a ridurre il dolore dovuto allo stiramento delle radici dei nervi spinali.

La meningite è la più frequente sindrome infettiva del sistema nervoso centrale, ed oltre a coinvolgere le membrane protettive (meningi) che ricoprono l’ encefalo, interessano anche quelle del midollo spinale, può essere causata da batteri, virus e altri microrganismi, per cui la gravità è molto variabile, da forme subcliniche a quelle fulminanti, sempre letali, e si configura in assoluto come una delle più urgenti emergenze mediche in qualunque reparto di rianimazione del nostro Paese.

La forma più comune – La forma virale di meningite è quella più comune e fortunatamente meno pericolosa, di solito non ha complicanze serie e si risolve nell’ arco di 7/10 giorni, mentre la forma batterica, pur essendo più rara, è la più temibile, perché sempre insidiosa nel suo percorso, e il trattamento consiste nella somministrazione precoce di antibiotici, di antivirali e di cortisonici, per prevenire i danni neurologici derivanti dall’ infiammazione cerebrale, ed una meningite batterica non trattata prontamente o curata in ritardo può portare deficit permanenti od essere letale.

Il picco delle epidemie di meningite si registra da dicembre a maggio, quando il clima freddo favorisce le infezioni delle vie respiratorie (raffreddori, sinusiti, faringiti ecc), mentre i casi si riducono drasticamente durante la stagione delle piogge, è una malattia contagiosa e la trasmissione del germe avviene per via inalatoria o durante uno stretto contatto come il bacio, uno starnuto o un colpo di tosse, ma il contagio non avviene come per il raffreddore o l’ influenza, quando ci si ammala semplicemente respirando l’ aria in cui si trova la persona affetta, perché il batterio o il virus deve attecchire e percorrere la via vascolare fino a raggiungere quella neurologica.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti