Marano, il “maresciallo” Di Pace e quei dodici misteri. Dodici domande al dirigente trattenuto a Marano anche dopo l’addio dei commissari

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Negli ambienti comunali, sia che si tratti di consiglieri di maggioranza o di opposizione, sia che si tratti di dipendenti comunali o di semplici osservatori, circola un mantra che ormai si trascina da circa un anno: Pasquale Di Pace, meglio noto come il “maresciallo”, è rimasto a capo dell’ufficio tecnico comunale (dopo il periodo vissuto con i commissari) per via dei suoi rapporti – considerati privilegiati dai più – con l’Arma dei carabinieri. Da qui il nomignolo affibbiatogli da più di un amministratore. Se così fosse, sarebbe una garanzia per l’ente comunale e per i cittadini, a meno che per “rapporti privilegiati” (ma noi siamo propensi a non dare credito ai maligni) non si intenda altro.

Eppure, al di là dei rumors, dei soprannomi, delle voci più o meno veritiere o verosimili, sarebbe opportuno che il suddetto dirigente, con il quale pur ci confrontiamo con frequenza, facesse chiarezza (con tanto di dichiarazioni pubbliche) su alcuni aspetti che da tempo lasciano perplessi alcuni residenti e la nostra testata giornalistica.

A tal proposito, considerando che si tratta di argomenti delicati e talvolta di non facile lettura, ci è sembrato opportuno schematizzare, mettere nero su bianco qualche nostro dubbio o perplessità. Spetterà al Di Pace, o all’assessore Taglialatela, titolare delle deleghe all’urbanistica e ai lavori pubblici, ma spesso silente, decidere se rispondere ai nostri quesiti.

  1. Piano urbanistico comunale. Il Comune non ha ancora avviato l’iter, nonostante gli ex commissari abbiano già tracciato le linee guida. Si era parlato, lo aveva detto Taglialatela, di possibili incontri in Regione per tentare di strappare ulteriore tempo (la dead line è fissata al 31 dicembre) e che si sarebbe fatta chiarezza sulla storia delle lottizzazioni edilizie in itinere. Al momento tutto tace.
  2. Condono edilizio. Argomento trattato molte volte dalla nostra testata. Un anno e mezzo proprio i carabinieri, sulla scorta di qualche nostro articolo, avviarono un’indagine per fare chiarezza sulle pratiche di condono “pezzotto”. Di Pace promise che ci sarebbe stato un controllo a tappeto e che sarebbe stata individuata e nominato un team di esperti in grado di valutare il tutto. Ad oggi le pratiche vagliate sono appena 200 su oltre sei mila in giacenza. E il via libera per la commissione composta da esperti (già individuati proprio da Di Pace) non è ancora arrivato.
  3. Bollettini non pagati al cimitero comunale. Se, come ha appurato proprio il Di Pace, ci sono state numerose anomalie, queste irregolarità a chi sono attribuibili. Di chi è la colpa e cosa si è fatto per fare chiarezza sulla vicenda?
  4. Sversamenti illegali in via Corree e abusi edilizi. Gli abusi erano noti da tempo così come quelli edilizi. Perché non si è agito solo ora e come mai, nonostante le ordinanze ad horas, si continua a sversare come se niente fosse accaduto? Quali provvedimenti post ordinanze sono stati adottati?
  5. Abusi edilizi e commerciali. A più riprese, cittadini e organi di stampa, hanno segnalato, direttamente o indirettamente (vedi alla voce mansarde), anomalie all’ufficio diretto dal “maresciallo” Di Pace. Negli ultimi mesi, però, contrariamente a quanto accadeva con i commissari, sul fronte controlli sembrerebbe che si batti un tantinello la fiacca.
  6. Beni abusivi da sgomberare. Di Pace aveva annunciato che si sarebbe operato dal 30 aprile in poi. Ad oggi, da quanto ci risulta, non si è nemmeno organizzato un incontro con le forze dell’ordine. Chi deve promuoverlo o quanto meno sollecitarlo questo summit con il comitato per l’ordine e la sicurezza? Gli uffici comunali o si attendono i tempi (campa cavallo) della prefettura?
  7. Beni confiscati. Una trentina sono stati affidati al Comune negli ultimi tempi, ma Di Pace sostiene che per molti di essi mancherebbero gli appositi decreti di destinazione d’uso e che tale situazione infici l’iter amministrativo. Problematiche che, a suo dire, dovrebbe risolvere l’Agenzia nazionale dei beni confiscati e i loro relativi uffici. 
  8. Case popolari. C’è una graduatoria definitiva formalizzata in Regione e, nel contempo, il Comune ha invitato gli attuali occupanti degli alloggi a fornire le info necessarie per stabilire chi, tra gli stessi occupanti, ha diritto di rimanere nelle case del Comune.
  9. Mercato ortofrutticolo. Da Di Pace e Taglialatela, almeno sui tempi della riapertura, non vi è stata mai particolare chiarezza. Si era detto prima dell’estate, poi a settembre, ora sembra che tutto slitti a gennaio. Ma non è ancora chiaro se si procederà con lavori commissionati dal Comune o se agiranno gli assegnatari degli stand. A proposito, ma con le certificazioni antimafia come siamo messi?
  10. Un anno fa chiedemmo a Di Pace di relazionarci sulla questione dell’asilo nido di piazzale Dalla Chiesa, i cui fondi regionali sono stati persi maldestramente dal Comune. Ad oggi attendiamo ancora lumi sull’inquietante vicenda.
  11. La vicenda degli stagionali nel settore rifiuti. Il dirigente del settore non può “lavarsi le mani”, ma ha l’obbligo di verificare, convocando in primis la ditta, se i suoi sottoposti hanno commesso errori o segnalato personale alla ditta. Stesso dicasi per la storia del percolato.
  12. Sarebbero graditi, inoltre, chiarimenti sull’installazione dei pali della luce (se ne parla da un anno e mezzo), sui motivi che lo indussero a concedere il suo benestare per un gazebo in una piazza storica di Marano e sui lavori in itinere da anni al cimitero, con particolare riferimento al nuovo lotto in costruzione. I cittadini hanno pagato il dovuto, ma sui tempi di consegna dei loculi non vi è uno straccio di chiarezza.
© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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