Marano, “un patto contro i barbari”. Nell’attesa che in municipio arrivi una commissione d’accesso agli atti

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Non ci fermeranno certo le querele, le denunce fatte o paventate. Anche ieri abbiamo fatto il nostro lavoro di cronisti, documentando lo scempio che si stava perpetrando nel deposito dell’isola ecologica di Marano. Abbiamo documentato e contattato i carabinieri, come era giusto che fosse. Se non lo avessimo fatto, statene certi, tutto sarebbe stato insabbiato. I camion erano lì dalla notte e gocciolavano da almeno sei-sette ore. Liquido maleodorante e insalubre che confluiva direttamente in una fogna. Qualcuno ha autorizzato gli autisti ad andare lì. Qualcuno doveva vigilare e non lo ha fatto. Qualcuno pagherà? Non ne siamo certi. Ormai ci sono dei rapporti (strani) e iper consolidati tra dipendenti comunali e amministratori.

Quando siamo arrivati sul luogo dello scempio c’era già un consigliere comunale, impegnato però in tutt’altre faccende. Solo dopo l’arrivo dei carabinieri si sono precipitati tutti nel sito. Non è la prima volta che denunciamo irregolarità gravi. Abusi edilizi non visti, negozi abusivi che aprono e non potrebbero aprire, gravi irregolarità al cimitero, sgomberi che non vengono attuati, il caso degli stagionali nella ditta rifiuti. Molti di questi casi li abbiamo segnalati all’ufficio tecnico e, direttamente o indirettamente, attraverso gli articoli, alle forze dell’ordine.

Le reazioni alle nostre denunce sono quelle di sempre: cercano di isolarci, vorrebbero intimidirci con le paventate querele. Sappiano, costoro, che non ci fanno paura. Abbiamo affrontato a viso aperto camorristi di lungo corso e politicanti della peggior specie. Ora, per salvare Marano, occorrerebbe siglare un patto tra tutte le forze che tengono realmente alle sorti della città. Un patto democratico contro “i barbari”, nell’attesa che la prefettura, il Viminale, la magistratura in senso lato accendano ulteriormente i riflettori su quanto stiamo da tempo denunciando. Auspichiamo, e lo scriviamo da mesi, nell’arrivo di una commissione d’accesso agli atti.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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