Cemento & politica, nuove colate di cemento selvaggio sul territorio. Arzano come Napoli est. Sono arrivati ad Arzano i nuovi imprenditori del Napoletano.  E appena hanno messo piede sul territorio, dal comune e dalla politica è arrivato un “regalo” inaspettato. Il Comune non si è costituito in giudizio dinanzi al Tar. Consentendo, di fatto,  il prosieguo dei lavori nell’area dismessa dell’ex Merisinter in via Atellana. Eppure, la cosa accade nonostante sia insediata da mesi una triade prefettizia Antimafia. C’è forse chi non ligio al proprio dovere nell’ufficio legale ha “dimenticato” di costituirsi in giudizio?

Sta di fatto che scaduti i tombali 45 giorni ha ripreso i lavori in forza, a quanto pare, di un semplice Scia. Dimenticanze o omissioni? No si sa o almeno e meglio per il momento  credere alla semplice coincidenza colpa del solleone. Sta di fatto che il noto cantiere, che aveva già attirato le attenzioni del Prefetto di Napoli Carmela Pagano, che con nota scritta aveva chiesto all’ex amministrazione di chiarire aspetti del parere (solo parere) rilasciato dall’ex dirigente Antonio Risi, ha ripreso alacremente i lavori.

Area e Scia finita finanche nelle carte dello scioglimento. Timori o altro cosa si celano dietro questa nuova colata di cemento? Eppure, proprio l’immobiliare in questione, alcuni anni fa, era finita in “un business milionario” di riqualificazione – così come riportava il quotidiano Repubblica – e più precisamente a Napoli Est, tra San Giovanni a Teduccio e dintorni.  Scritto nero su bianco nel decreto di perquisizione firmato dal pm Henry John Woodcock. “E tutto ciò  –  si legge ancora nell’atto  –  all’ombra dei clan camorristici delle zone di interesse, legati (e beneficiati) a soggetti legato alla criminalità organizzata. L’inchiesta scopre collegamenti tra la camorra dal volto pulito e pezzi corrotti di pubblica amministrazione. Si attendono i controlli da parte del Comune.

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