Marano, il pagellone di Terranostranews. La maggioranza boccia tutte le proposte tese a risparmiare i soldi dei contribuenti

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Consiglio comunale senza mordente, forse anche a causa dell’assenza forzata del consigliere Vincenzo Passariello, che almeno prova a dare un po’ di brio in un’assise noiosa, tra le più noiose di sempre. Memorabili i suoi scontri con il presidente Paragliola, che oggi ne ha approfittato per tirare un sospiro di sollievo.

Paragliola. Senza Passariello alle calcagne è un uomo diverso: il volto non è più tirato come accaduto nei primi consigli e lui, solitamente mogio come un agnellino pronto al sacrificio, ha trovato persino la forza di bacchettare la consigliera Giaccio, rea di aver preso la parola dopo aver illustrato il suo articolo 34. Voto 4,5.

Visconti. Come Fazio davanti a Macron, ogni volta che parla Bertini il sindaco muove il capo in senso di approvazione. Quasi genuflesso. Lo abbiamo visto fare almeno 30 volte. E’ un amore, quello tra lui e il comunista all’acqua di rose, palese, tutt’altro che clandestino. Dice una cosa giusta quando sostiene che per le progressioni verticali interne al comune occorre un concorso; dice una cosa inesatta quando sostiene che la dirigenza dell’area economica non può essere soppressa perché abbiamo una dirigente, Gargiulo, in aspettativa. Voto 4,5.

Giaccio. E’ l’unica a provarci sul serio in una serata dove la maggioranza, se anche avessero proposto di donare un centesimo ai poveri, avrebbe detto no. Per principio. Propone la sacrosanta abolizione dell’ufficio avvocatura, ma la mozione (una semplice mozione di indirizzo) viene respinta; propone l’abolizione delle dirigenze, costosissime per un ente in default finanziario, ma viene respinta, pur sapendo che molti dirigenti di Marano sono stati la rovina dell’ente. Dice una cosa alquanto pericolosa, però, quando sostiene che sarebbe il caso di dare vita, anche per l’ufficio tecnico, alle cosiddette progressioni verticali, per portare qualche attuale C ad accaparrarsi la categoria D. Un brivido è corso lungo la schiena di diversi presenti. 6++.

Maggioranza. Bocciano entrambe le proposte della Giaccio, in realtà mozioni che avrebbero consentito all’amministrazione di effettuare, gradualmente, cambi nell’organigramma e nella pianta organica dell’ente. Non comprendono il momento storico, chiedono sacrifici soltanto ai cittadini, con tasse, tasse, sprechi e tasse. Tipico della sinistra estrema, insomma. I dirigenti costano, così come avere un funzionario all’avvocatura e una sovrastruttura. Si sarebbe potuto trovare un compromesso e invece si adeguano solo se è Bertini a proporre panzane e cose irrealizzabili, come i Pics per il castello di Monteleone. Le cose serie non le comprendono. Ma tanto a loro cosa importa: finito il consiglio comunale, quasi sempre se ne vanno a festeggiare, a bivaccare e qualcuno lo farebbe – dicono i bene informati – in qualche pub non in regola sotto il profilo urbanistico. Voto -1.

Livia Letizia. Fa la segretaria generale o ha un ruolo politico? Interrompe, spesso, i consiglieri e spesso non su questione prettamente regolamentari o attinenti al suo ruolo, ma entrando a gamba tesa in vicende dal sapore strettamente politico. Voto 2.

Minoranza. Bertini sostiene le mozioni della Giaccio, ma a patto che vengano emendate. Bertini (e sono tanti a sorridere in aula) difende a spada tratta l’avvocato Di Grezia, tirata in ballo dalla Giaccio in uno dei suoi interventi. La Fanelli vota contro la mozione sulle dirigenze. Abbatiello si astiene su una delle due mozioni. Così anche una consigliera albaniana, la Monti. Insomma è una minoranza un po’ così, per questo Visconti può permettersi di dormire sogni tranquilli per almeno altri due anni. Voto 3,5.

 

 

 

 

 

 

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