Marano, i giudici danno ragione ai residenti della palazzina abusiva di via Sant’Agostino. “Colpa del Comune che ha dormito per 25 anni”. Ecco la storia dell’ennesima vergogna

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Facciamo una premessa: 25 anni fa il Comune di Marano ha acquisito al proprio patrimonio un bene, una palazzina di via Sant’Agostino, in precedenza sequestrata perché abusiva. L’ente cittadino, anzi qualche sindaco, qualche dirigente o qualche tecnico comunale, chissà se ancora in servizio, dimenticò tuttavia di trascrivere i relativi atti. Per 25 anni nessuno ha sanato quelle anomalie né tanto meno ripristinato le condizioni di legalità. Né un abbattimento né uno sgombero, benché al Comune – nel corso degli anni – siano arrivate reiterate richieste da parte della Procura.

Solo un anno e mezzo fa, sotto la gestione commissariale, il Comune di Marano decise di  trascrivere finalmente gli atti negli appositi registri, intimando, nel contempo, lo sgombero alle famiglie che ancora oggi risiedono negli immobili. Due o tre nuclei decisero di abbandonare le loro abitazioni; altre sei invece si rivolsero al giudice ordinario, ottenendo dai magistrati una doppia vittoria.

I giudici hanno sentenziato che il Comune si è svegliato troppo tardi, cioè dopo la sottoscrizione dei contratti da parte degli affittuari che, in sostanza, al momento della stipula degli atti non erano (o potevano non essere) al corrente delle condizioni amministrative degli immobili, costruiti da un esponente della famiglia Polverino al quale, per lungo tempo, hanno pagato regolarmente il canone di fitto.

Avete capito bene? Per 25 anni nessuno ha fatto niente, nessuno ha mosso un dito, l’abusivo ha continuato a percepire i canoni e oggi un giudice – come se non bastasse – ha dato un ulteriore sberla all’ente, condannandolo persino al pagamento di 9 mila euro per le spese processuali.

Ora l’amministrazione cittadina ha solo due strade davanti: attendere che scadano i termini dei relativi contratti, per poi procedere con gli sgomberi, o procedere con un ulteriore iter giudiziario (in sede civile chiedere al tribunale di dare il via libera agli sgomberi) che si preannuncia però alquanto lungo.

Al netto di tutto quel che è accaduto, dei successi giuridici conseguiti dalle sei famiglie (per altre due si prevede analogo esito), c’è solo una considerazione da fare: ma quando arresteranno coloro (politici, tecnici, dipendenti, funzionari comunali) che hanno prodotto un simile danno, anche di immagine, all’ente comunale? Il sindaco Visconti o chi per lui denunceranno, invieranno le carte in Procura anziché pensare (solo l’idea fa venire i brividi) di adire le vie legali contro un giornale, il nostro, che non fa sconti nemmeno al Padreterno?

Nella giornata di oggi abbiamo pubblicato due notizie di una gravità inaudita: studenti da 20 anni in una scuola abusiva, con ente che per 20 anni, anziché punire gli abusivi e gli abusi, ha pagato agli abusivi un sostanzioso canone annuo ed ora, per giunta, potrebbe essere persino citato in giudizio. Roba da non crederci.

Tutto questo e molto altro è accaduto a Marano durante gli anni Novanta e Duemila, ma quel che è grave è che oggi qualcuno dà ancora spago a qualche lestofante della politica locale.

Un palazzo della cultura, palazzo Merolla, nel degrado assoluto e dopo aver speso fior e fior di milioni di euro; soldi non pagati a ditte e fornitori che oggi ci chiedono un conto salatissimo. Un dissesto finanziario in atto, un complesso polifunzionale, Giardino dei ciliegi, mai nato, loculi cimiteriali non ancora consegnati. Un abusivismo dilagante, sotto ogni forma. Condotte e pompe di sollevamento idrico e strade in uno stato pietoso, raccolta differenziata ai minimi termini.

Ci chiediamo: ma quando arresteranno gli autori di questi scempi che ancora oggi, ancora oggi, stiamo pagando a caro prezzo?

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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