Tutta la notte sui libri. Non sapevano come risolvere quella reazione al farmaco di un paziente e così, per salvargli la vita, hanno passato ore e ore a studiare il caso nella speranza di trovare una soluzione. E ce l’hanno fatta. Il “miracolo”, se così si può chiamare, è avvenuto all’ospedale di Montebelluna, dove i medici hanno salvato in extremis un 73enne. Strappato letteralmente dalle braccia della morte.
L’equipe di medici stava seguendo il caso di Sergio Dotta. Per ore ha cercato una cura e solo la mattina, dopo una notte insonne, è arrivata l’idea per evitare che il paziente morisse a causa dell’effetto collaterale di un farmaco per il cuore. I dottori hanno realizzato una circolazione extracorporea per depurargli il sangue. Come riporta oggi il Gazzettino, si tratta di un metodo clinico usato – prima di ieri – solo in una occasione, in Giappone.
Dopo l’operazione, la gioia. “I medici mi hanno fatto risorgere” – ha detto Doria al Gazzettino – “Non posso che ringraziare tutti quelli che si sono dati da fare per me“. Poi ha aggiunto: “Ricordo ancora la faccia del dottor Federico Caria che dopo aver studiato il caso per tutta la notte è entrato nella mia stanza di prima mattina dicendomi che c’era ancora una possibilità“.
La possibilità si è trasformata in realtà. L’intervento gli permetterà di vivere ancora. La depurazione del sangue, infatti, ha permesso di espellere dall’organismo dell’anziano le molecole di farmaco che gli stavano causando l’insufficienza respiratoria.
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