C’è un nuovo caso al Comune, l’ennesimo, dopo quelli relativi alle nomine (un “tantinello” forzate) di due dirigenti e di tanto altro che abbiamo raccontato nel corso degli ultimi mesi.

Al Comune si è insediato, su indicazione della triade, in particolare del commissario uscente Reppucci, un giovane segretario generale, Alberto Zurlo, che ha deciso di non firmare alcun atto, almeno quelli estremamente importanti per le sorti dell’ente cittadino. Il “miracolato” Zurlo, che prima di arrivare a Marano aveva svolto analoghe funzioni in un minuscolo comune ischitano, si è rifiutato di firmare il contratto che legherebbe (ufficialmente) la ditta Tekra all’Ente. E non lo ha fatto certo per questioni attinenti alla qualità del servizio, ma semplicemente perché non vuole assumersi le dovute responsabilità.

Non ha firmato, poi, anche altri atti, liquidazioni per soggetti terzi che giacciono da tempo nel suo ufficio e che presto si trasformeranno in ulteriori debiti fuori bilancio per il Comune che piange miseria da mani a sera. Zurlo si è fatto poi notare per non aver concesso un permesso ad una dipendente (non conosceva la normativa).

Insomma una scelta disastrosa, come lo fu quella di affidarsi, qualche mese fa, a Maria Ilaria Bruno, che dopo poco più di un mese decise di mollare tutto e trasferirsi ad Arzano. Disastroso come l’aver confermato, per molti mesi, Maria Giuseppina D’Ambrosio, la segretaria scelta dalla giunta Liccardo che Reppucci volle (salvo poi pentirsene) mettere alla prova per molti mesi.

Ora Zurlo, già sollecitato più volte da alcuni commissari, deve decidere cosa fare da grande: se remare dalla parte di chi governa l’ente, sperando che questi siano in grado di farci uscire dalle sabbie mobili, o dimettersi e trovarsi un comune meno problematico, più piccolo, dove poter “sonnecchiare” in santa pace.

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