Marano, il ferimento di Liguori, ultimo agguato di una lunga serie. Le analogie con gli spari in via Casaggiarrusso di due mesi fa

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Gli inquirenti stanno scavando nella vita privata di Salvatore Liguori, incensurato ma noto alle forze dell’ordine, punito ieri con un’azione eclatante intorno alle 17. L’agguato si è consumato nei pressi di alcuni esercizi commerciali: una concessionaria di motociclette e una pizzeria. In strada non c’era quasi nessuno. Ad assistere alla scena soltanto qualche residente della zona e i gestori delle attività commerciali. Nelle prossime ore il 40 enne sarà sottoposto a un intervento chirurgico e, solo dopo, sarà interrogato dai militari dell’Arma.
L’incubo dell’ennesima escalation criminale, intanto, torna ad agitare i sonni dei residenti, segnati da una lunga sequenza di episodi: l’omicidio del gioielliere Salvatore Gala, ammazzato lo scorso 9 maggio all’interno del proprio negozio di via Merolla e in circostanze non del tutto chiarite; il ferimento di un altro incensurato, Rosario Di Lanno, avvenuto poche settimane fa in via Casaggiarrusso. L’uomo fu sparato alle gambe e, anche in quel caso, dopo esser stato avvicinato da persone a bordo di uno scooter. Di Lanno, trasportato nell’ospedale di Giugliano, dichiarò ai carabinieri di Marano di esser stato vittima di un tentativo di rapina. Una ricostruzione che non convinse gli inquirenti.
Centrato alle gambe, qualche mese prima, anche il cognato di Giuseppe Polverino, alias ‘o Barone, a capo dell’omonimo clan, colpito nella zona dei Camaldoli.
Nel mezzo, una serie infinita di furti e rapine messe a segno nei negozi del centro e in un istituto bancario. I cittadini sono esasperati, nonostante le recenti operazioni delle forze dell’ordine che hanno assicurato alla giustizia capi e gregari del clan Orlando, in auge dopo l’uscita di scena dei Polverino. Da tempo si attende il taglio del nastro della Compagnia dei carabinieri di via Nuvoletta.
La struttura, realizzata con fondi europei, è già completata. L’apertura del presidio di sicurezza, prevista verosimilmente per settembre, si tradurrà nell’arrivo di almeno cinquanta-sessanta carabinieri, che andrebbero ad aggiungersi ai 30 già presenti nell’attuale tenenza. Cento militari per un territorio caratterizzato dalla presenza di famiglie malavitose, che ancora oggi detengono il monopolio del traffico di hashish su scala regionale. E non solo.
© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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