Pd sempre più nel caos: Emiliano tratta (per sé), Orlando si propone, Rossi e Speranza sono già con due piedi fuori

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Doveva essere il giorno della resa dei conti: la scelta era tra la scissione e la pacificazione. E invece niente. Lo spettacolo in diretta della (possibile) scissione del Pd resta senza finale. A Renzi che attacca la minoranza, rea di utilizzare la scissione come mezzo di ricatto, risponde Emiliano alla ricerca di un ultimo tentativo di mediazione. Non è bastato, ma la parola fine non è ancora scritta. Emiliano, Rossi e Speranza si sono dati altre 48 ore, ma accusano il segretario uscente di avere “scelto la strada della scissione”. Così resta solo l’agonia di un partito, che da “sogno del centrosinistra”, rimane ora “sospeso”.

Il segretario uscente accelera, vuole le primarie il 7 maggio: “E’ bastato stare fermi per vedere il bluff delle minoranze”. Il ministro della Giustizia: “Se c’è spaccatura, la colpa è di tutti. Ma andarsene è incomprensibile”. E crea un nuovo asse con l’ex presidente e l’ex ministro del Lavoro. Rossi: “Restituirò la tessera al partito. I nuovi gruppi in Parlamento? Sosterranno Gentiloni”. Ma Emiliano tratta ancora. Ma tratta per cosa?

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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