Cresce l’attesa per l’arrivo dei nuovi commissari e cresce, nel contempo, l’attesa per leggere le motivazioni che hanno spinto il Consiglio dei ministri a sciogliere il municipio di Marano per infiltrazioni camorristiche.
Ma a tenere banco è un’altra questione, forse più da addetti ai lavori, ma non certo secondaria. Chi sostituirà i dirigenti e funzionari, vincitori di concorsi pubblici, che a breve lasceranno il Comune? E cosa accadrà se – come si vocifera da tempo – qualche dipendente dell’Ente dovesse essere invischiato nelle vicende che hanno determinato lo scioglimento?
Per quel che concerne la dirigente Gargiulo, responsabile del settore economico, si opterà per l’assunzione di un dirigente con la procedura dell’ex articolo 110. Un contratto a tempo determinato, insomma, della durata di un anno.
Per la sostituzione della Cerotto, responsabile dell’area Urbanistica, si brancola ancora nel buio. Ogni decisione, infatti, dovrà essere avallata dai nuovi commissari. Paola Cerotto è stata impegnata negli ultimi mesi sulla questione Pip ed è lei che avrebbe dovuto, di concerto con un legale, preparare gli atti per la revoca della concessione alla società dei Cesaro.
L’iter dunque subirà un rallentamento, mentre si attende (a giorni) la relazione dell’ingegnere Gianpaolino chiamato a pronunciarsi sull’entità dei lavori richiesti dalla Procura. Il Comune, nell’area Pip, ha fatto finora pochissimo, anche dopo il blitz della Dda. Qualche cartello stradale, qualche tombino coperto e poco altro. La relazione sullo stato dell’arte dei capannoni, con la quale erano state evidenziate molte criticità, non ha sortito gli effetti sperati. Tra dimenticanze dell’Ente, ricorsi al Tar e “finte di corpo” da parte di qualche operatore, tutto è rimasto più o meno come prima.
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