Il Comune di Benevento sommerso dai debiti: Mastella chiederà lo stato di dissesto

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Un Comune, tecnicamente, non può dichiarare fallimento e cessare le sue attività istituzionali portando i libri in tribunale. Ma Clemente Mastella, ex ministro e dal giugno scorso sindaco di Benevento, pochi giorni fa si è trovato ad affrontare una situazione molto simile: con le casse pubbliche sprofondate sotto un debito di 110 milioni ha annunciato che chiederà lo stato di dissesto dell’ente. Questo significa che con il nuovo anno il Comune dovrà sottostare a più rigidi vincoli finanziari per quanto riguarda le spese, i mutui, la gestione del personale. «I cittadini non pagheranno nulla in quanto tasse e tariffe sono già applicate al massimo» ha aggiunto Mastella nel tentativo di indorare la pillola.

I revisori dei conti dicono stop

«Pensavo piovesse sui conti del Comune, invece sta nevicando, io mi sono insediato solo sei mesi fa…» ha aggiunto ancora l’ex ministro nel corso della conferenza stampa di fine anno. L’incontro è stata proprio l’occasione per annunciare che alla prossima seduta del consiglio comunale, in calendario l’11 gennaio, verrà chiesta l’applicazione dello stato di dissesto. Fatale per la bocciatura dei conti, esattamente come è avvenuto qualche giorno fa per la sindaca di Roma Virginia Raggi, è stato il parere negativo dei revisori dei conti. Oltre a stimare in 110 milioni il «rosso» del municipio, i controllori contabili hanno ravvisato nella loro relazione una «grave compromissione della situazione finanziaria dell’ente», «residui attivi e passivi di dubbia esigibilità, debiti fuori bilancio, contenzioso elevato e fondi a gestione vincolata mai ricostituiti». E ancora «scarsissimi risultati dalle alienazioni patrimoniali».

Ora più vincoli alla spesa

Ma cosa accadrà adesso in concreto? Clemente Mastella, che è sostenuto da una maggioranza di centrodestra, è nell’impossibilità di aumentare i tributi perché, come detto, sono già applicati al loro massimo. Ma c’è da dubitare che i cittadini di Benevento non si accorgeranno di nulla. La legge del 2000 stabilisce che si ha una situazione di dissesto quando un Comune non è più in grado di assolvere ai suoi compiti essenziali oppure quando non riesce a far fronte ai suoi crediti o debiti . Dalla dichiarazione di default il Comune non può più contrarre mutui, non può aumentare spese rispetto all’anno precedente, deve collocare in disponibilità i dipendenti ritenuti eccedenti. Una serie di contratti non può più essere rinovato . Insomma i margini di manovra politica per Mastella e la sua maggioranza si stano riducendo notevolmente.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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