Gomorra dalla A alla Z. Roberto Perrone, il ras di Quarto che svelò i segreti del clan Polverino

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Roberto Perrone, meglio noto come “Paperone”, è cresciuto criminalmente sotto lo scudo protettivo di Peppe Polverino. Già dai tempi di Pianura negli anni ’80, quando Polverino aveva un suo gruppo autonomo di giovani agguerriti e in cerca di nuovi spazi nel panorama criminale napoletano, Perrone era parte integrante di un sodalizio composto da Carlo Nappi, detto ‘o Sparviero, Salvatore Cammarota, Michele Felaco, detto Zazzariello.

Agli inizi degli anni Novanta, quando Polverino diventa il capo della cupola maranese affida la gestione dei business leciti ed illeciti di Quarto al suo compariello Perrone, nativo di quelle zona. In diverse occasioni Perrone ha avuto non pochi alterchi con ras di clan confinanti, ma grazie all’intervento del Barone è riuscito per anni a confermare la sua supremazia su Quarto.

Anche nel carcere di Secondigliano, durante il periodo di detenzione, si scontrò  con alcuni luogotenenti dei Mallardo, il potente clan di Giugliano, e in quel caso solo grazie all’intervento di alcuni pezzi da novanta della mala napoletana si riuscì ad evitare il peggio. Dopo un lungo periodo di detenzione Perrone tornò a Quarto e lì, nel comune flegreo, divenne il dominus incontrastato: gestiva tutto, dalla politica ai business illeciti a quelli apparentemente leciti. Ma ad un certo punto le cose nel direttorio del clan cambiarono e Perrone fu accusato di  non aver gestito bene una speculazione edilizia, in primis quella per la realizzazione del nuovo centro commerciale di Quarto e, soprattutto, di aver agito senza l’avallo del clan.

Con il Barone latitante in Spagna non tirava più una buona aria per “Paperone”, che nel maggio del 2011 venne arrestato assieme a quasi tutti gli affiliati al clan. Poco dopo la decisione di diventare collaboratore di giustizia. Nei giorni scorsi il Comune di Quarto, il luogo in cui è cresciuto, ha acquisito ufficialmente alcune abitazioni che erano state di sua proprietà, tutte ubicate al confine (via Campana) tra il comune flegreo e Marano.

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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