Marano, arresti (anche carabinieri), dimissioni, inchieste. Ieri, 3 maggio, una data da non dimenticare

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Quella di ieri è stata una giornata per tanti versi storica per il comune di Marano. La data, 3 maggio 2016, rimarrà impressa per tante cose. Non tanto e non solo per le dimissioni bis del sindaco Liccardo, ormai a corto di numeri e costretto a fare i conti con una commissione d’accesso con il fiato sul collo dell’Ente, ma anche perché oggi sono accaduti altri fatti parimenti se non più importanti: l’arresto di due carabinieri, uno dei quali fino a ieri in servizio presso la locale tenenza, Angelo Cantone, con un’accusa gravissima: quella di aver passato informazioni ai clan in cambio di soldi e favori; l’arresto per droga di criminali che sarebbero legati ai Polverino, Nuvoletta e, come riferiscono gli inquirenti, al gruppo emergente degli Orlando, storicamente vicino proprio agli uomini di Montesanto.

Non sono bastati i blitz, tanti, numerosi degli ultimi anni, gli arresti a ripetizione: a Marano la camorra, seppur non appariscente come un tempo, si rigenera sempre. Ora – secondo gli inquirenti – sarebbero loro (gli Orlando) a dettar legge; prima di loro la città era stata scossa dall’avvento del gruppo scissionista legato a Mariano Riccio, poi sparito dalla circolazione a suon di agguati. Prima ancora c’era stato il periodo d’oro dei Polverino, che per circa un quindicennio avevano fatto il bello e il cattivo tempo. Dei Nuvoletta, di quello che hanno rappresentato in termini criminali, è persino superfluo parlarne. Contro tutte queste forze oscure, contro il malaffare, contro la cattiva politica e contro la cattiva amministrazione, come baluardo (almeno sul territorio) c’era e c’è un solo presidio legalità: una tenenza dei carabinieri, all’interno della quale operavano e lavorano anche tante persone perbene e animate dai migliori propositi. Davvero troppo poco, però, per una città come Marano.Una città di 60 mila abitanti e con tanti problemi irrisolti. Niente tribunale, niente commissariato di polizia, per ora niente Compagnia dei carabinieri, società civile praticamente assente. Con queste basi la città non può ripartire. Eppure, eppure qualcosa si muove, anche all’interno delle forze dell’ordine. Bisogna continuare su questa strada, in politica e in altri ambienti. Fare pulizia, insomma, l’imperativo non può essere che questo.

© Copyright Redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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