CARDARELLI: IL 1 MARZO SCADE LA DEROGA ALLA LEGGE 161/2014. IL PERSONALE E’ PRONTO A BLOCCARE L’OSPEDALE

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IL 01/03/2016 SCADE LA DEROGA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO ALLE LEGGE 161/2014 CHE CITIAMO “Ogni turno di lavoro deve rispettare il risposo giornaliero (11 ore di riposo nelle 24 ore tra un turno e l’altro) e il riposo settimanale (35 ore cioè 24 +11 perché un diritto – il riposo settimanale di 24 ore – non può assorbire un altro diritto – le 11 ore di riposo giornaliero-) che può essere fruito entro 14 giorni. Sulla base di questi presupposti è quindi possibile sviluppare dei modelli di turno per il personale dei reparti aperti h24 (per esempio M-P-N-SN-R; oppure in base al profilo orario ipotizzando il turno notturno di 11.30 ore anche P-M-N-SN-R; oppure un turno di 12 ore; oppure un turno doppio M-M-R-P-P-N-N-SN-R; ecc.) e per il personale a copertura delle 12 ore (M-P) che difficilmente possono prevedere dei riposi doppi perché la prestazione lavorativa risulta diluita in più giorni rispetto magari ad altri modelli di turno.

Con la tipologia di turno “europeo” i riposi settimanali sono per lo più singoli e se ne possono maturare circa 5, uno in più rispetto alle 4 settimane del mese, il quale servirà per il rientro a compensare il debito orario che si sviluppa. Il riposo singolo, quale risposo settimanale di 35 ore, rende pressoché impossibile, salvo non ci siano dotazioni di personale adeguate, i rientri per le assenze improvvise ma anche spesso la fruizione di permessi previsti da leggi e contratti (i 3 giorni del permesso per handicap, i permessi per donazione sangue, i 3 giorni per il lutto o per motivi personali). Anche la formazione obbligatoria e facoltativa (8 giorni l’anno) diventa un problema perché non si può fare nell’intera giornata senza pregiudicare le ferie o il diritto al riposo settimanale. Le riunioni di reparto poi risultano anch’esse una problema perchè sono considerate giustamente orario di lavoro e vanno ad interrompere il riposo giornaliero.

Anche le assenze lunghe (malattia, infortunio o maternità, congedi di paternità) se non coperte tempestivamente portano a sospendere le ferie o il diritto al riposo. Ulteriore problema è rappresentato dal diritto alla mezz’ora di pausa durante il turno diurno, festivo e notturno che è prevista per tutti i turni superiori alle 6 ore e deve essere fruita interrompendo l’orario di lavoro e non dopo il turno (art. 8 D.lgs 66/2003).”

Le responsabilità da parte dell’azienda sono gravi, aver sperato in deroghe nazionali che comunque si protraggono da 12 anni e fanno di noi l’unico paese (insieme al Portogallo) in ritardo nei confronti di una norma che stabilisce un minimo di tutela (almeno teoricamente) per chi lavora. Le responsabilità delle organizzazioni sindacali non sono meno gravi (qui la sveglia non è mai suonata!),aspettano ancor oggi le mosse dell’azienda e forse sperano nelle medesime deroghe; non essere stati in grado di informare i lavoratori di ciò potrebbe accadere e non aver iniziato già una consultazione sulle varie possibilità di orario che ora, come un fulmine a ciel sereno, potrebbe sconvolgere la vita di tanta gente.

La legge 161 del 2014 sancisce un diritto per i lavoratori garantendo sicurezza con riposi adeguati e potrà essere rispettata solo con l’ assunzione di personale, attraverso un rinnovo contrattuale che contenga un aumento salariale serio che uniformi il nostro paese all’Europa non esclusivamente in ciò che “conviene”. A partire da un’organizzazione di lavoro che non crei debito orario (eliminando i rientri), una contrattazione aziendale che possa sciogliere i vincoli del turno unico rispettando le preferenze del lavoratore nella scelta di differenti turni possibili: una miglior qualità di vita!
Ad oggi l’Azienda non ha ancora elaborato un piano per far fronte a tale situazione e da domani , si inizierà ad esempio al “blocco” della squadretta che provvede a veicolare glia ammalati dalle chirurgie alla camera operatoria ,in seguito alla normativa su citata che prevede un massimo di diciotto ore lavorative settimanali per un totale in straordinario procapite di 240 ore annue.
Chi dovrà assolvere a tali mansioni?

Tuona il portavoce del Cobas Cardarelli Antonio Di Nardo: “La legge 161 esiste da anni e l’Azienda Cardarelli l’ha bypassata a furia di deroghe ,per le emergenze che si trova ad affrontare ivi compreso la carenza cronica di personale. Non si possono sopprimere servizi per uniformarci a delle leggi ,soprattutto su temi importanti come la salute dei cittadini. Qui si curano le persone e non si scherza con la salute delle stesse. Sopprimendo ad esempio un servizio trasporti infermi come quello presso il polo specialistico delle chirurgie ,o meglio vietando al personale di assolvere a tale compito in merito al rispetto della norma 161/2014 , chi provvederà ad assolvere a tale funzione???? L’Azienda ha già in atto un piano B per assumere???? Il personale infermieristico già demansionato a disposizione dei reparti non può sopperire a tale compito ,soprattutto perché potrebbe incorrere in sanzioni penali qualora dovessero verificarsi delle complicanze serie da compromettere la salute dei pazienti. La legge 161 ,aggiunge ancora Di Nardo nasce per permettere alle aziende di assumere personale e non di spremere quello ancora a disposizione”.Gli infermieri di quest’azienda ormai demansionati da anni ,non sono più disposti a sopportare una disorganizzazione da parte dell’azienda che fa di tutto per rispettare le norme europee ,senza fare i conti con la forza lavoro che ha a disposizione ,e che non è più disposta ad assolvere compiti che non rientrano nelle loro competenze.

Siamo disposti a bloccare l’ospedale se non si arriva a soluzioni serie ,che possano rilanciare la fabbrica di salute più grande del Sud. Non è tagliando ed accorpando che si fa buona sanità ,si intervenga sugli sprechi ,sugli appalti ,sulle partecipate e sui tanti sub commissari nominati in quelle Aziende ,come per esempio la nostra nominati per sperperare altro denaro pubblico. Aggiunge ancora il Cobas” nella sua campagna elettorale De Luca aveva promesso che “mai avrebbe fatto aprire l’ospedale del mare”perché costruito in una zona completamente ROSSA ed a rischio ,contrariamente a Caldoro che faceva finta di aprire i primi ambulatori oggi … fantasmi ,no è questa la buona sanità ,non possiamo essere come la Lombardia (tra l’altro vedi scandalo mazzette in sanità)se non si potenzia ciò che già esiste sul territorio. Per quanto concerne i reparti fotocopia ,rispondendo ad una consigliera regionale ,il CARDARELLI ERA un’ Azienda di rilievo nazionale per le sue specificità ,che oggi ha perso grazie alla scure abbattutasi sul’azienda da Caldoro per mano di granata. Abbiamo perso un polo pediatrico nuovo ,appena ristrutturato risparmiando circa 3 milioni di euro …. dove sono questi risparmi????si doveva creare un solo ed unico grande polo pediatrico ,ci si è riusciti??? Non pensiamo proprio ,si è andati solo ad intasare il Santobono aumentando il numero delle barelle di piccoli pazienti ,e facendo ,visto il grosso afflusso di utenza ,lavorare sempre più male i colleghi.

Siamo al fianco dei colleghi del San Paolo e siamo disposti a sbloccare l’intera azienda se non si trovano soluzioni efficienti per rilanciare la sanità in Campania ,soprattutto IL Cardarelli. Affidare la sanità non nelle mani di burocrati che a furia di decreti l’hanno ridotta a ciò che è oggi ,ma nelle mani di competenti che sappiano cosa significa lavorare in strutture complesse come il Cardarelli e poterlo poi rilanciare.
L’ospedale del mare non sarà la soluzione ai problemi campani ,contiene un numero di posti letto che è meno della metà di quelli del Cardarelli ed è stato costruito in una zona pericolosamente a rischio.

NAPOLI 29.01.2016 COORDINAMENTO AZIENDALE COBAS

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