Grumo Nevano, la tribolata partenza della nuova giunta e il caso Ricciardi

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Il compianto dottor Grimaldi impiegò quasi due mesi per varare la sua prima giunta comunale, l’avvocato Fiorella Bilancio fu costretta alle dimissioni volontarie per calmare i bollenti spiriti dopo appena pochi giorni dal suo insediamento come sindaco. Di inizi amministrativi tribolati Grumo Nevano ne aveva visti, nulla in confronto alla fortissima scossa che ha quasi frantumato la maggioranza del neo sindaco Di Bernardo, consacrato a furor di popolo per governare una città sempre più allo sbando. All’indomani dell’exploit di Giovanni Landolfo, l’uomo più votato tra le liste a sostegno di Di Bernardo e, con Roberto Marino, trascinatore durante il ballottaggio, il neo sindaco è stato costretto a correre subito ai ripari indicendo una riunione con la maggioranza già al termine del tempestoso consiglio comunale di inizio mandato. Come riportato da diverse fonti, al vertice straordinario hanno preso stranamente parte anche i due consiglieri del Movimento 5 stelle accompagnati da due esponenti di spicco, mediatori nella difficile disputa tra pro e contro interna al movimento, e intervenuti nella sala consiliare di via Giotto per assistere all’incoronazione pentastellata.

Non è chiaro quali siano i futuri passi del sindaco, restano tuttavia escluse le dimissioni per esperire, nei venti giorni previsti per il ritiro, nuovi patti di maggioranza e l’azzeramento della giunta semi-tecnica evidentemente non del tutto digerita da alcuni consiglieri. A stretto giro ci sarà il consiglio comunale per il bilancio e sarà quello il banco di prova per saggiare la solidità della maggioranza. In queste ore, nondimeno, a far notizia è anche lo scambio di accuse tra Ricciardi e Campanile, a dimostrazione che anche tra i banchi dell’opposizione regna una profonda divisione. Il leader pentastellato ha ringraziato pubblicamente Di Bernardo ma non ha lesinato critiche verso il collega di opposizione reo – a suo dire – di aver stretto più volte un accordo con la frangia che a urne segrete lo ha silurato. Per tutta replica, l’avvocato Campanile ha ribadito la correttezza di una manovra tattica che lo ha fatto uscire dall’angolo, dove era relegato dall’accordo Di Bernardo-Ricciardi. Il suo gruppo ha saputo insinuarsi come un cuneo nella spaccatura della maggioranza ribaltando l’esito del voto.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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