A Marano si voterà, almeno secondo i rumors, in autunno. Dopo due anni di commissariamento, uno scioglimento per mafia e un dissesto (ormai alle porte) che sarà ratificato tra una cinquantina di giorni dalla commissione in carica o dalla prossima giunta se i tempi slitteranno. Il Comune e la città sono da tempo, troppo tempo in balia degli eventi: manca, come si suol dire, l’asso, due e il tre. Pochi dipendenti comunali, pochi soldi, debiti da estinguere, annose problematiche (Pip, beni confiscati, beni comunali occupati, abusivismo, trasporti, rifiuti, strade), tra cui quella sulla sicurezza.
E allora, anche se suona come provocazione, sarebbe il caso, forse, che nessuno in autunno presenti le proprie liste e candidati sindaco. Sì, Marano come San Luca, in Calabria, dove da anni non si presenta nessuno. Lasciamo che lo Stato invii nuovi commissari per gestire un ente ridotto in questo stato. Stavolta li sceglierebbe Salvini, anziché Minniti. Chissà, potrebbe andarci anche bene.
© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
