Marano, scandalo Pip. Giuseppe Polverino: “Se non toglievamo il foglietiello i Cesaro non avrebbero vinto”. Di Guida parla degli assegni di “Bastone” dati a Bertini

0
1.437 Visite

Racconta il pentito Biagio Di Lanno, ascoltato dagli inquirenti che indagano sulla questione Pip, che tal Avolio Salvatore, ritenuto vicino al clan Nuvoletta, si interessò con Giuseppe Simioli, alias ‘o Petruocelo, per l’acquisto di un capannone nell’area industriale e che quest’ultimo avrebbe messo una “buona parola con Polverino Giuseppe”.

Il capoclan Giuseppe, invece, che aveva investito nel Pip la somma di 400 mila euro e che attendeva – secondo il racconto di due collaboratori di giustizia – che i Cesaro versassero circa un milione di euro nelle casse del clan, esterna il suo disappunto durante una riunione, ricordando che se “non avessero tolto il foglietiello la gara i Cesaro non l’avrebbero vinta”. Il riferimento è alla Giustino costruzione, la seconda ditta interessata all’affare Pip. Le fasi della gara furono dunque alterate, così come un atto fu, per sua stessa ammissione, fu falsificato da Armando Santelia che lo conferma ai carabinieri.

Intercettato al telefono con Gaetano Orlando (non indagato, ndr) e nel suo studio privato con Angela Di Guida, Dino Pellecchia e Catuogno Pasquale (tutti non indagati, ndr), Antonio Di Guida riferisce che Bertini ha ricevuto soldi per l’affare Pip.

In un caso, Di Guida riferisce che ha visto personalmente “le fotocopie degli assegni che Bastone (Angelo Simeoli, ndr) ha dato a Bertini”.

L’imprenditore Giuseppe Trinchillo, nel 2005 interessato ad acquistare un capannone nella nascente area industriale di Marano, si rivolge ad Angelo Simeoli poiché in giro si sussurrava da tempo che l’affare sarebbe stato gestito da “Bastone”.

“Incontrai – riferisce Trinchillo agli inquirenti – Bastone a Villa Borghese a Marano e, in precedenza, nella zona dove stava realizzando il complesso Domitia Village. Bastone mi disse che, siccome avevano i riflettori della magistratura addosso, il Pip lo avrebbero fatto i Cesaro”.

“Bastone chiamò Cesaro e lo fece venire a villa Borghese – racconta ancora Trinchillo – Simeoli disse a Cesaro di interessarsi al mio caso e di trattarmi bene”.

L’interesse nell’affare di Bastone è confermato anche da un altro imprenditore. Trinchillo, in un fase successiva, assieme ad altri imprenditori, denuncerà i Cesaro per truffa ed estorsione.

In un’altra intercettazione, invece, emerge che Paolo Di Maro (non indagato, ndr), agronomo che si è occupato degli espropri, convocato dai carabinieri, dice alla moglie che “non si deve parlare di Bastone altrimenti poi quelli (gli investigatori, ndr) avrebbero fatto domande sul suo ruolo nel Pip”.

Ascoltata dai carabinieri del Ros, l’ex segretario generale di Marano, Brunella Asfaldo (non indagata, ndr), conferma che Di Guida Antonio aveva consigliato al sindaco Liccardo di indicare Davide Ferriello (non indagato, ndr) come tecnico incaricato di seguire la questione Pip per risolvere le criticità emerse.

La Asfaldo aggiunge: “Ne venni a conoscenza dal sindaco Liccardo. Ne parlammo anche con il dirigente dell’area tecnica dell’epoca, Amerigo Picariello, e l’allora comandante dei vigili Cappuccio, ma scartammo la cosa, in quanto Ferriello era ritenuto, tanto per usare un eufemismo, un soggetto superficiale e sarebbe potuto essere manovrato per interessi di parte”.

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
  • Fascinated
  • Happy
  • Sad
  • Angry
  • Bored
  • Afraid

Commenti