Chat private rubate e divulgate per infangare il governo, Fdi passa al contrattacco con azioni legali

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Il post di Giorgia Meloni toglie ogni dubbio, non c’è nulla da chiarire: siamo alleati, uniti, abbiamo lo stesso obiettivo che è il bene del Paese, nessuno ci dividerà». A ribadire che l’affaire delle chat rubate non è un caso per la tenuta della maggioranza è Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione di FdI. La questione di quei messaggi privati rubati e finiti sul Fatto Quotidiano e perfino in un libro è semmai un caso sotto altri aspetti: «Parliamo di chat private ed è gravissimo che siano violati principi costituzionali, ribaditi anche dalla Cassazione per WhatsApp, come la segretezza della corrispondenza».

In un contesto in cui la Costituzione viene sventolata spesso anche a sproposito, il riferimento di Donzelli è, invece, puntuale. Sintetizzato, ma letterale. Varrà quindi la pena ricordarlo il dettato dell’articolo 15: «La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili. La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria». E nel perimetro delle «comunicazioni» rientrano a pieno titolo anche quelle telefoniche. Dunque, quello che è accaduto con le chat di FdI «è inaudito», ha commentato Donzelli, intervistato dal Corriere della Sera. «Infatti – ha aggiunto – ci saranno denunce di chi si sente violato. Gravissimo e pericoloso spiare, magari anche con app vietate, un partito per anni e in modo indisturbato, e non è la prima volta che accade. Ma quando sbirciano dal buco della nostra serratura ne usciamo bene noi e male chi ci attacca».

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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