MARANO, LA LOTTIZZAZIONE C17 E I PERICOLI PER NUOVE COLATE DI CEMENTO. ECCO DI CHI SONO LE PARTICELLE E I DUBBI CHE IL COMUNE E’ CHIAMATO SCIOGLIERE

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Un’area di oltre 60mila metri quadri (nella foto), forse anche più, quella denominato lottizzazione C17, situata tra via Corree di Sotto e via Adda. Ed è un’area divisa tra diversi proprietari. Non c’è solo la particella di proprietà della cooperativa Sant’Antonia, sulla quale a breve potrebbero essere realizzati una ventina di appartamenti sulla scorta di un ricorso e di un via libera della giustizia amministrativa, ma c’è anche altro, molto altro.

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato, in anteprima, la notizia della possibilità di un nuovo intervento edificatorio nella zona di via Adda, dove – come detto – la Sant’Antonio e l’imprenditore Sarracino, titolare delle quote, avrebbero il solo obbligo di pagare gli oneri concessori al Comune per costruire nuovi appartamenti. La notizia è stata letta da circa 10mila lettori ed è tra le più lette e commentate in città, anche se come sempre sui social in pochi si sbilanciano quando si tratta di faccende complesse o intricate.

Ora bisogna capire, tuttavia, se il pronunciamento che vale per la Sant’Antonia e per Sarracino è estendibile anche agli altri titolari di quote. Se è tutto in regola, se qualche particella sia stata nel frattempo – magari per non pagare l’Imu, ma è difficile – declassificata a zona agricola e se – come risulta da una nostra visura – un ampio appezzamento appartiene ancora allo Stato Italiano, non sappiamo se per effetto di una confisca ai danni di un noto imprenditore edile cittadino o se per altre ragioni.

Nel Comune in cui si dibatte da giorni sulla questione scuola a San Rocco, sulla possibile variante al piano regolatore per un bene al momento abusivo e sul non utilizzo di una vasta area di proprietà del municipio (zona San Rocco-San Marco, dove potrebbe sorgere un nuovo istituto scolastico), è tornata dunque di attualità anche la questione lottizzazioni e del cemento, un argomento che fa paura a tanti, anche perché alcuni titolari di terreni lottizzati hanno avuto non poche noie giudiziarie, mentre qualcun altro, seppur non toccato da indagini, è comunque in qualche modo collegato a determinati ambienti o famiglie.

Secondo quanto ricostruito dal nostro portale, attualmente il piano di lottizzazione denominato C17, diviso in svariate particelle (per ottenere il via libera ai piani edificatori le cooperative interessate devono disporre di una adeguata porzione di terreni e superare una determinata soglia in termini di metri quadri), è riconducibile ai seguenti titolari: Sepe costruzioni srl, germani Nastro, germani Cavallo e Di Maro, Ma.Giu.Na, società cooperativa edilizia, Sant’Antonia cooperativa, germani Romano ed Erario dello Stato.

Ripetiamo: non è chiaro, al momento, se queste cooperative – eccezion fatta per la Sant’Antonia – possano operare fin da subito o se debbano presentare anche loro istanza alla giustizia amministrativa. E non è chiaro se alla voce Erario si intenda bene confiscato. Se così fosse, occorrerebbe capire se il bene, nello specifico il vasto terreno, sia stato trasferito al patrimonio comunale o se sia ancora a disposizione dell’Agenzia nazionale o se in realtà si tratta di bene requisito per altre ragioni dallo Stato Italiano o, eventualmente, oggetto di contenzioso. Su questa storia deve fare luce il Comune e, in primis, il sindaco Matteo Morra.

 

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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