Bloccata sdraiata sul lettino. Una semplice igiene orale nello studio del dentista 63enne – amico di famiglia da anni – si è trasformata in un’ora di molestie per una sedicenne romana. Sul banco degli imputati con l’accusa di violenza sessuale e lesioni T.D.C. stimato medico odontoiatra di Tor Vergata. È il 3 agosto 2021 quando Alice (nome di fantasia) accompagnata dal nonno, si presenta nello studio per una visita di controllo e per una pulizia dei denti. È la prima volta che viene seguita da quel dottore perché solitamente è una donna, collega dell’imputato, ad occuparsi del sorriso di Alice. Il medico è amichevole e poi conosce mamma e papà, quindi, la 16enne si sente a suo agio, inizialmente. E quelle mani che le toccano di tanto in tanto la gamba scoperta mentre è sdraiata sul lettino, lei le interpreta «come un bonario modo di fare del medico, che scherzava e faceva battute», si legge agli atti.
Il medico però va oltre. E quei gesti diventano inequivocabili. Tanto che alla fine delle visita la ragazzina corre al pronto soccorso in stato di choc, dove le verrà diagnosticato un forte stato d’ansia provocato da un disturbo post-traumatico. Ai medici confessa di aver subito delle violenze da parte del dottore. Il racconto è esplicito e inequivocabile. Lei è inorridita – racconta nella denuncia – non sa come reagire di fronte al subdolo abuso sessuale messo in atto dal medico. L’imputato non le concede nemmeno il tempo di realizzare quello che sta succedendo e sfrutta lo stato confusionale della ragazzina. In pochi secondi le sfila gli occhiali da vista «con la scusa di dover effettuare una manovra odontoiatrica», si legge sul capo d’imputazione, la costringe a subire la violenza.