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Matteo Morra farebbe bene a dimettersi e a farlo in fretta. E’ un consiglio, l’ennesimo, che diamo al sindaco che rifiuta il contraddittorio con la stampa libera.
I motivi che dovrebbero spingerlo a trovare una scusa qualsiasi e andare via sono molteplici. In quasi otto mesi di sua gestione al Comune è cambiato poco o nulla.
- Negli uffici comunali è sempre la solita caciara, con personaggi improponibili a girare negli uffici e ad avere accesso a notizie ed atti anche senza averne alcun titolo.
- Nulla è stato fatto, finora, per quel che concerne la riapertura di strade o per la consegna dei loculi al cimitero, nonostante lo stesso sindaco avesse annunciato importanti novità in tal senso.
- L’ufficio del Giudice di Pace (da anni lo denunciamo) è un vulnus per il Comune e uno spreco che i maranesi pagano e pagheranno a caro prezzo. Il Giudice di pace non può restare lì.
- Per lo stadio comunale e le scuole costruite sui suoli di Napoli, senza i necessari espropri così come accaduto per il Giudice di Pace, si prevede un ulteriore salasso per le casse comunali.
- Morra, in campagna elettorale, soprattutto durante il ballottaggio, ha stretto accordi a destra e a manca. Ha portato in giunta gente citata nel decreto di scioglimento per mafia e in consiglio comunale siedono persone già gravate da precedenti scioglimenti. Alcuni soggetti hanno parentele scomode e frequentazioni pessime. Urge, a nostro avviso e non solo, l’arrivo di una nuova commissione d’accesso.
- Il legame tra il sindaco Morra e il suo principale sostenitore Eduardo Simioli, presente al brindisi dell’imprenditore Angelo Simeoli, non si potrà mai rompere. Chiunque voglia credere il contrario è un ingenuo. Ci potrà essere un allontanamento di facciata, questo sì, ma una rottura vera e propria no. Simioli ha commesso un errore, un errore di opportunità politica, ma Simioli è anche l’uomo che più aiutato in questi anni Morra e in campagna elettorale. E’ lui che ha tessuto rapporti e lui che ha parlato con tante persone e ha convinto alcuni a sostenere Morra in ballottaggio.
- La storia del mercato ortofrutticolo e il coinvolgimento di personaggi anch’essi reduci da scioglimenti per mafia è un altro tassello altamente negativo. Giunge voce addirittura che della cosa (la ricerca di nuovi spazi) sia stato interessato, nei giorni scorsi, anche il consigliere regionale delegato all’agricoltura Nicola Caputo e che all’incontro fossero presenti anche alcuni di questi soggetti.
- Morra non è Biagio Iacolare e non è Mauro Bertini. Morra crede di poter gestire le varie anime, friccicarelle, che ha voluto con sé. Crede di poter portare a sperdere qualcuno (Di Marino in primis) e di riuscire a gestire tutto con il bilancino come si faceva in passato. E’ una politica antica, che gli si ritorcerà contro.
© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews