L’editoriale. Marano, Morra si dimetta prima che sia troppo tardi

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Matteo Morra farebbe bene a dimettersi e a farlo in fretta. E’ un consiglio, l’ennesimo, che diamo al sindaco che rifiuta il contraddittorio con la stampa libera.

I motivi che dovrebbero spingerlo a trovare una scusa qualsiasi e andare via sono molteplici. In quasi otto mesi di sua gestione al Comune è cambiato poco o nulla.

  1. Negli uffici comunali è sempre la solita caciara, con personaggi improponibili a girare negli uffici e ad avere accesso a notizie ed atti anche senza averne alcun titolo.
  2. Nulla è stato fatto, finora, per quel che concerne la riapertura di strade o per la consegna dei loculi al cimitero, nonostante lo stesso sindaco avesse annunciato importanti novità in tal senso.
  3. L’ufficio del Giudice di Pace (da anni lo denunciamo) è un vulnus per il Comune e uno spreco che i maranesi pagano e pagheranno a caro prezzo. Il Giudice di pace non può restare lì.
  4. Per lo stadio comunale e le scuole costruite sui suoli di Napoli, senza i necessari espropri così come accaduto per il Giudice di Pace, si prevede un ulteriore salasso per le casse comunali.
  5. Morra, in campagna elettorale, soprattutto durante il ballottaggio, ha stretto accordi a destra e a manca. Ha portato in giunta gente citata nel decreto di scioglimento per mafia e in consiglio comunale siedono persone già gravate da precedenti scioglimenti. Alcuni soggetti hanno parentele scomode e frequentazioni pessime. Urge, a nostro avviso e non solo, l’arrivo di una nuova commissione d’accesso.
  6. Il legame tra il sindaco Morra e il suo principale sostenitore Eduardo Simioli, presente al brindisi dell’imprenditore Angelo Simeoli, non si potrà mai rompere. Chiunque voglia credere il contrario è un ingenuo. Ci potrà essere un allontanamento di facciata, questo sì, ma una rottura vera e propria no. Simioli ha commesso un errore, un errore di opportunità politica, ma Simioli è anche l’uomo che più aiutato in questi anni Morra e in campagna elettorale. E’ lui che ha tessuto rapporti e lui che ha parlato con tante persone e ha convinto alcuni a sostenere Morra in ballottaggio.
  7.  La storia del mercato ortofrutticolo e il coinvolgimento di personaggi anch’essi reduci da scioglimenti per mafia è un altro tassello altamente negativo. Giunge voce addirittura che della cosa (la ricerca di nuovi spazi) sia stato interessato, nei giorni scorsi, anche il consigliere regionale delegato all’agricoltura Nicola Caputo e che all’incontro fossero presenti anche alcuni di questi soggetti.
  8. Morra non è Biagio Iacolare e non è Mauro Bertini. Morra crede di poter gestire le varie anime, friccicarelle, che ha voluto con sé. Crede di poter portare a sperdere qualcuno (Di Marino in primis) e di riuscire a gestire tutto con il bilancino come si faceva in passato. E’ una politica antica, che gli si ritorcerà contro.

 

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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