Marano, le amministrative sono lontane ma i partiti si muovono. Centrodestra spaccato su De Biase, incognita Pd-5 Stelle

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Le amministrative sono lontane ma – come evidenziato in altri articoli – sono già in tanti a muoversi. Molti volti noti della politica locale, alcuni in passato invischiati in inchieste giudiziarie, sono attivissimi. Ad oggi i movimenti più eclatanti si registrano nel centrodestra, dove si assiste ormai da tempo a una querelle intorno al nome di Luigi De Biase, ex dirigente del Comune di Marano. Su questo nome si sono, in pratica, spaccati due partiti al proprio interno: Lega e Fratelli d’Italia, tra chi è favorevole all’ipotesi e chi invece è nettamente contrario.

Altri movimenti da tenere d’occhio sono quelli che si stanno consumando o si consumeranno intorno all’area del Pd e del M5s. I due partiti non hanno sciolto ancora il nodo: se si presenteranno insieme alle prossime elezioni e, nel caso, a chi spetterebbe indicare il candidato sindaco. Da qui a un anno tutto potrà ancora succedere, anche che alla fine ognuno vada per conto proprio. Dialoghi, avvicinamenti tra le parti, ad ogni modo, si segnalano già da diverso tempo, ma molto dipenderà dal ruolo futuro del deputato Andrea Caso e quale idea ha per il futuro di Marano.

A fare da trait d’union tra Caso e il vertice locale del Pd potrebbe essere (o lo è già stato) – al netto delle indicazioni che forniranno i segretari nazionali e regionali – l’avvocato Antonio Cavallo, vicinissimo sia al deputato Caso sia all’ex assessore della giunta Perrotta, Matteo Morra, uomo di riferimento o comunque molto ascoltato e considerato da un gruppo composto, tra gli altri, dall’ex assessore Di Luccio, dall’ex assessore di Perrotta Francesco Vallefuoco, dal commercialista Stefano Stanzione, dall’imprenditore Eduardo Simioli e dal segretario di circolo Sorrentino.

Cavallo, in passato vicino alla sinistra estrema, ha ottimi rapporti sia con Morra sia con Caso, con il quale ha anche collaborato durante la sua esperienza parlamentare. Cavallo è anche il titolare di buona parte della palazzina che ospita gli uffici del Giudice di Pace, costruita con fondi comunitari e per ospitare un centro per l’impiego, ma persa (in gran parte) in modo maldestro dal Comune di Marano, che non formalizzò gli espropri del terreno – di proprietà dei Cavallo – e non impugnò la sentenza che li vedeva vincenti nei confronti dell’ente cittadino, che ai Cavallo deve liquidare anche corpose indennità di occupazione.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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