Il giudice del lavoro di Napoli, Maria Rosaria Lombardi, ha dato ragione alla multinazionale statunitense Whirlpool per il ricorso, presentato dalle parti sociali per «condotta antisindacale», al fine di bloccare le missive di licenziamento partite già nella giornata di ieri nei confronti dei circa 320 operai dello stabilimento di via Argine nel quartiere Ponticeli.
«Abbiamo perso il ricorso», trapela già da questa mattina da fonti vicine ai lavoratori. La risposta del magistrato sarebbe arrivata, da quanto si apprende, intorno alle 8.30 di stamani via Pec direttamente ai segretari territoriali dei sindacati che lo scorso 22 ottobre erano stati ascoltati in aula al Palazzo di Giustizia di Napoli.
«Allegava – si legge ancora nel documento del Tribunale – la società di avere reso partecipi le organizzazioni sindacali, mediante i continui confronti sulle ragioni che avevano determinato lo scostamento dal piano industriale assunto, per cui alcuna violazione degli obblighi di buona fede e correttezza poteva esserle imputata; tali ragioni comunque non si sostanziavano in una giustificazione per un inadempimento inesistente; invero, la scelta operata costituiva manifestazione del diritto costituzionale di libertà di iniziativa economica».