E’ entrata in un supermercato di Città della Pieve (Perugia), con un bambino insanguinato di due anni in braccio, lo ha adagiato sul nastro trasportatore, fermo, di una delle casse ed ha cominciato a chiedere aiuto. I momenti drammatici di quello che per gli inquirenti umbri è un omicidio sono in fase di ricostruzione da parte dei carabinieri, per chiarire cosa sia realmente successo nella cittadina nel cuore dell’Italia.
Dopo avere lasciato il bambino, la donna, di origini straniere, non si è allontanata, ma è rimasta sul posto venendo quindi bloccata dai carabinieri. Il personale dell’Arma ha immediatamente avviato i rilievi, anche con i militari specializzati nei rilievi scientifici, e transennato l’area attorno al supermercato. E proprio all’esterno del supermercato è stato trovato un passeggino con alcune tracce di sangue, uno degli elementi al vaglio degli investigatori.
Transennato anche un casolare dismesso e abbandonato a poche centinaia di metri dal supermercato. Anche qui sono stati effettuati diversi rilievi. Tra le ipotesi quella che il bambino possa essere stato ferito nello o davanti allo stabile e poi portato nel negozio. Non è però ancora chiaro se il piccolo fosse già deceduto quando la donna lo ha portato nel supermercato.
Uno dei punti principali da chiarire è dove e come siano state provocate le ferite. La donna e il bambino non vivevano a Città della Pieve ma in una casa famiglia fuori regione. All’estero si troverebbe invece il padre. L’indagine dovrà ora accertare come e perché il bambino e quella che sembra essere la madre si trovassero a Città della Pieve.