L’opinione. 1 maggio e povertà di valori

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Rino Giuliani su Facebook, in ricorrenza del 1 Maggio, della Festa dei Lavoratori in ricordo degli amici di Riccardo Lombardi, tra le altre, ha pubblicato la foto di due socialisti: di Peppino Avolio, dirigente del movimento contadino e Presidente della Confederazione Italiana Agricoltori e Giacomo Brotolini, dirigente della GCIL e Ministro del Lavoro “da una parte sola, dalla parte dei lavoratori”.

Il modo migliore per ricordare il Maestro Peppino Avolio e’ menzionare
fatti inediti che hanno caratterizzato la frequentazione, se pur sporadica, incisiva per la mia formazione.

Giovanissimo, iscritto alla FGS partecipavo alle riunioni provinciali del PSIUP di cui Peppino Avolio, deputato, era la massima espressione. I suoi interventi erano sempre incisivi ed interessanti, cosi’ come gli interventi di noi giovani erano percepiti sempre con un senso di interessamento da parte sua.

In ordine di tempo: il primo, per la chiusura della campagna elettorale amministrativa nel Comune di Calvizzano, era gia’ fissata la sua presenza ma impossibilitato a partecipare per sopraggiunti impegni nazionali, fui invitato dal Segretario Provinciale a sostituirlo. Successivamente appena ci incontrammo tenne a ringraziarmi e a congratularsi.

Anni dopo, tenne un comizio alla Rocca di Cesana, io che lavoravo a Forli’ lo raggiunsi, dopo la manifestazione, mi chiese di accompagnarlo presso la pensione dove alloggiava, dopo cena, continuammo la discussione per circa un’ora e gli chiesi della poca affermazione del partito nelle elezioni politiche del 1968 che pur avendo preso circa un milione di voti, per il sistema elettorale contorto, non avendo preso il quoziente pieno in uno dei collegi, non pote’ accedere alla Camera dei Deputati, cosa che lo avrebbe portato allo scioglimento. Mi rispose Franco agli storici “l’ardua sentenza” per adesso ti dico che un buon politico deve saper ascoltare anche gli avversari che, se pur minima, hanno una parte di ragione.

In uno dei diversi incontri presso la sede della Confederazione Italiana Agricoltori in Roma, Villa Castelnuovo, quando il riconoscimento internazionale l’aveva portato ad essere una delle massime espressioni nella FAO mi disse: “Questo immobile ho voluto che fosse di proprieta’ della Confederazione dove domani, il mio lavoro possa essere tramandato attraverso una biblioteca permanente che si potrà realizzare”.

Passato qualche anno dalla sua dipartita, il Maestro aveva deciso che i suoi scritti fossero donati al Comune di Afragola, affinche’ venissero tramandati ai posteri, scelta voluta perché figlio di quella terra. Recatomi al Comune per cercare di recuperare o realizzare il desiderio del Maestro, mi resi conto che quel patrimonio si trovava in uno stato di abbandono presso un locale di una scuola.

Una scelta obbligata, fu quella di incontrare il Presidente pro-tempore della Confederazione Italiana Agricoltori, ricordargli il desiderio del Maestro e proporgli di realizzare una biblioteca telematica presso la sede di Roma da ubicare nel piano basso dell’edificio storico, la risposta fu che il defunto aveva donato “il suo sapere” al Comune e non alla Confederazione?

Mi ritorna in mente un detto appreso da giovane presso la casa in Roma di Joyce Lussu, Segretaria Nazionale della Bertrand Russell la quale sosteneva che “società’ dei consumi” significa povertà’ dei valori, quello che si crea si consuma, nulla resta!

Franco De Magistris

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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