La parabola di Mauro Bertini, l’ex sindaco che ci querelava oggi arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa

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marano
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Ancora ieri Mauro Bertini, in consiglio comunale, pontificava sull’area Pip di Marano. Ancora ieri sbeffeggiava i suoi avversari politici. Il sedicente comunista Bertini, 75 anni, sindaco dal 1993 al 2006 e poi più volte consigliere comunale di opposizione, ci aveva (nel corso degli anni) inondato di querele, perché ci eravamo permessi di far notare che alcune operazioni compiute dal Comune all’inizio degli anni Duemila erano quanto meno sospette. Ne abbiamo subiti di insulti da lui e dai suoi sostenitori, persino durante un comizio tenutosi nell’ultima campagna elettore. Bertini disse testualmente: “L’uomo che scrive queste cose su palazzo Merolla è a processo per diffamazione”. Ebbene non erano diffamazioni. Se ne sono accorti i giudici di Napoli nord, che hanno archiviato le querele, e i giudici della Dda di Napoli, che lo hanno sottoposto al regime degli arresti domiciliari per concorso esterno in associazione mafiosa.

L’uomo che ci querelava e derideva, insomma, già indagato per corruzione nell’ambito del processo Pip, aveva avuto rapporti con l’imprenditoria mafiosa e, secondo quanto ricostruito dai magistrati napoletani, dal pm Di Mauro in primis, avrebbe favorito i clan in alcune operazioni, tra cui quella (da noi definita scandalosa) di palazzo Merolla, con il comune che spese oltre un miliardo di vecchie lire per acquistare da una ditta dei Simeoli (Laura sas) un immobile che era costato ai Simeoli poco più di 300 milioni.

Finisce nel peggiore dei modi la parabola politica dell’uomo che negli anni Novanta si era proposto come il “salvatore della patria”, come il sindaco anticamorra, che governava, anzi, “nonostante la camorra”. Naturalmente avrà modo di difendersi nelle sedi opportune e noi, in qualsiasi momento, se ci saranno novità sul fronte giudiziario, ne daremo tempestiva notizia ai lettori.

Tra i tanti che dovrebbero scusarsi o ringraziarci, oggi, c’è anche il sindaco Rodolfo Visconti, che un anno fa era tentato di far entrare in giunta proprio Bertini e i suoi consiglieri. Noi scrivemmo molto su quella storia e scrivemmo i motivi per cui quel matrimonio non si doveva fare.

 

 

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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