Un anno di amministrazione comunale, tempo di voti e pagelle. Un anno di quasi assoluto immobilismo, condito da qualche vicenda oscura (al vaglio della Procura) e dalla perdita di alcuni finanziamenti pubblici.
Rodolfo Visconti: Ha voluto a tutti i costi la bicicletta, ma dopo poche settimane si è accorto di non saperla guidare. Forse era il caso di iniziare con le classiche rotelle e invece il sindaco, noto per l’esorbitante e smisurato ego, ci ha messo del suo (come se i problemi del Comune non fossero già tanti) con scelte insensate o cervellotiche. Pessima l’idea di non individuare un dirigente di area economica, pessima la scelta di alcuni assessori, pessima la scelta di alcuni sovraordinati. La cosa che più rattrista però è un’altra: Visconti non si assume mai una responsabilità, delega sempre agli altri. Voto 3–.
Paolino D’Alterio: non pervenuto o quasi. Voto 2.
Francesco Taglialatela, ex assessore. Era venuto a Marano pensando, al pari della De Nigris, di trovare una ciurma di ignoranti da “ammaestrare”. Ha voluto fare il diplomatico anche quando gli si consigliava di prendere posizione netta nei confronti di alcune storture, politiche e amministrative. Alla fine si è incartato. Voto 3,5.
Marinella De Nigris: Non ha dato alcun contributo sul fronte ambientale e della raccolta rifiuti. Voto 2.
Bianca Perna: Non disdegna impegno e buona volontà, ma parte con l’handicap perché non le assegnano l’unica delega che dovrebbe realmente avere, ovvero quella ai servizi sociali. Voto 5.
Floriana Trematerra. Vale il discorso fatto per Perna: l’impegno non manca, ma non conosce la storia dell’ente e della città e in alcune occasioni commette qualche clamorosa gaffe. Il carattere, talvolta troppo in stile signorina Rottermeier, non le consente di raccogliere simpatie tra i cittadini e addetti ai lavori. Voto 5-.
Pasquale Coppola e Ciro Marzi. Volevano spaccare il mondo. Il Coppola addirittura prefigurava la chiusura dell’ufficio tecnico con le “cancellate”. Invece sono arrivati i carabinieri, che stanno indagando (85 per cento) sulla sua amministrazione. Su Marzi poco da dire: troppo attaccato al suo ruolo per vedergli compiere i gesti che tutti attenderebbero. Voto 4 Coppola. Voto 3,5 Marzi.
Salvatore Perrotta: ancora si attende il bando per l’affidamento dello stadio, bene pubblico da mesi nelle mani della Fidal (ma in realtà non è così) con un affidamento diretto che fa venire i brividi trattandosi di un comune in dissesto finanziario. Voto 4,5.
Davide Nobler: non è colpa sua, gliene ne hanno dette di tutti i colori, ma lui non è un esperto di bilancio. Avrebbe bisogno di un dirigente di area con tutti i crismi, ma non lo faranno per non silurare Di Pace. Avrebbe dovuto dimettersi dopo le parole di qualche consigliere e non lo ha fatto. Voto 3,5.
Enzina Carandente e Lorenzo Di Marino. Promettevano mari e monti quando non erano consiglieri, poi si sono afflosciati. Molte chiacchiere ma pochi risultati. Voto 4- ad entrambi.
Opposizione: a parte due o tre consiglieri, molti degli esponenti di minoranza si “sbattono” solo in consiglio comunale. Per il resto buio pesto. Voto (complessivo) 5-. Dovrebbero dimettersi in blocco, ma non lo faranno.
Partito democratico: dovrebbe avere l’esperienza necessaria per capire che non è cosa, ma i consiglieri del Pd non pensano tanto al comune o alla città, ma soprattutto alla loro parabola politica. Voto 3.
Mimmo Paragliola: è uscito bene dalla vicenda de Nigris e chi chiedeva la sua testa è rimasto con un pugno di mosche nelle mani. Ma è una vecchia volpe della politica locale e, anche se critica dall’interno, non farà mai alcun passo autonomo. Li farà solo se il Pd avallerà alcune scelte. Ovvero mai. Voto 5+.
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