E’ iniziata nelle scorse ore, nel silenzio generale, la demolizione della casa abusiva sorta una quindicina di anni fa, forse anche di più, praticamente a ridosso della caserma dei vigili urbani. Un’abitazione ubicata in una particella di terreno rivendicata anni fa dal comune, che in quella zona doveva realizzare il cosiddetto Giardino dei cinque sensi. Giardino che venne completato solo in parte perché i privati che occupavano la casa e il terreno prospiciente ad esso proposero svariati ricorsi in sede di giustizia amministrativa. Il risultato fu che il Comune, sotto la gestione Liccardo, perse una parte di un cospicuo finanziamento europeo che doveva servire a completare l’opera pubblica.
Fu uno scandalo più volte sollevato da Terranostranews, unico organo di stampa a parlarne in quegli anni. All’autodemolizione dell’abitazione si è arrivati con un ritardo di oltre 15 anni e le responsabilità sono da ascrivere a tecnici, funzionari, dirigenti e politici che per anni hanno chiuso gli occhi.
Tanto ci sarebbe da dire e scrivere su questa vicenda. Sugli attacchi e insulti che ricevemmo a suo tempo, sulle coperture politiche, sulle sviste e dimenticanze (volute) dell’ente comunale e tanto altro ancora.
Come si è arrivati alla scelta della demolizione a spese degli stessi ex proprietari? Attraverso una ordinanza di abbattimento dell’ufficio tecnico, a sua volta “sollecitato” dai carabinieri di Marano, a loro volta sollecitati dai carabinieri di Castello di Cisterna, a loro volta sollecitati da altri organi e chi più ne ha più ne metta.
La storia della casa abusiva di via Pepe è l’emblema di quel che si è potuto fare a Marano con certi sindaci, quelli che hanno consentito di tutto e di più in tema di abusi, e certi dirigenti di area tecnica.
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