A pochi giorni dalle elezioni comunali di Riace, la Procura di Locriha notificato l’avviso di conclusione indagini per uno stralcio dell’inchiesta “Xenia”. Questa volta a essere indagata è il candidato a sindaco Maria Spanò che guida la lista “Il cielo sopra Riace” dove uno dei candidati consiglieri è proprio l’ex primo cittadino “sospeso” Mimmo Lucano. Per molti anni la Spanò è stata assessore proprio di Lucano e, in concorso con lui, secondo il sostituto procuratore Michele Permunian, avrebbe rilasciato carte d’identità a soggetti stranieri primi dei previsti requisiti.
L’accusa è di falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative. In sostanza, stando al capo di imputazione, avrebbe falsamente attestato che il Jawad El Bahri, un ragazzo di 30 anni di origine marocchina, fosse residente nel Comune di Riace. Stessa cosa per la nigeriana Success Adekanye per quale, sempre, in concorso con Mimmo Lucano, l’ex assessore Spanò avrebbe attestato pure che la ragazza fosse munita di permesso di soggiorno.
Oltre alla Spanò, la Procura ha notificato la chiusura delle indagini anche ad altri due soggetti: Annamaria Maiolo e Valentina Micelotta coinvolte nella parte dell’inchiesta relativa alla gestione dei fondi dell’accoglienza. Maiolo, infatti, era la presidente dell’associazione “Oltre Lampedusa” e, oltre che di associazione a delinquere, è accusata di aver annotato per un mese la presenza di un immigrato del Bangladesh che in realtà si trovava a Milano.
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