Un po’ Olanda, un po’ Spagna, un po’ Marocco. E un poco Puglia. Si parlano tante lingue da queste parti, qui nella fetta di area metropolitana più popolosa d’Italia (densità abitativa tra le più alte al mondo), tra la periferia orientale di Napoli e la zona nolana e vesuviana, per poi approdare all’area stabiese, fino alle meraviglie paesaggistiche della penisola sorrentina. Un mondo a parte, per gli inquirenti anticamorra – siamo nell’area meridionale e orientale di Napoli – che hanno censito in questi mesi la coesistenza di ben 54 famiglie criminali (che si uniscono alle ottanta famiglie del centro napoletano e alla trentina di cosche dell’area nord occidentale, per un totale di 160 clan censiti dalla Dia). Tutte insieme, gomito a gomito, in una coesistenza dettata dagli affari, all’ombra di dynasty di antico lignaggio e di nuove leve date come emergenti. Un miracolo di diplomazia mafiosa? Niente affatto, a leggere la ricostruzione degli analisti della Dia (sotto la guida del capocentro Lucio Vasaturo), nella relazione semestrale datata 2018.
Vocazioni, business, attitudini diverse, che trovano punti di contatto: la droga, le imprese, il food e il turismo sono i talenti di vecchi e nuovi clan dell’area a sud di Napoli.
La camorra a Napoli e provincia: tutti i clan
Nella camorra napoletana comandano i giovani. È ciò che emerge dalla semestrale relazione della Direzione investigativa antimafia sulla criminalità organizzata su tutto il territorio nazionale. Nell’analisi del 2018 attraverso le indagini svolte in città e in provincia, emerge con prepotenza che la nuova scena della camorra partenopea è controllata dalle nuove generazioni subentrate ai vecchi capi camorra finiti nelle maglie della giustizia grazie anche all’utilizzo dei pentiti.
Il centro storico di Napoli è diventato il terreno di lotte tra clan che provano a ristabilire gli equilibri di potere e il controllo delle attività criminali come il traffico di stupefacenti e le estorsioni. Questo spiegherebbe i diversi attentati e azioni dimostrative che hanno caratterizzato tutto l’anno scorso. Una situazione di instabilità e frammentazione sottolineata già nelle due relazioni dello scorso anno. Le azioni dei nuovi gruppi criminali sono caratterizzate da una crescente ferocia per provare a dimostrare la propria forza sul territorio che cercano di accaparrarsi.
In provincia la situazione è diversa. A farla da padrone sono sempre i gruppi storici nonostante siano stati falcidiati dalle indagini dell’Antimafia. I legami familiari e verticistici che caratterizzano le organizzazioni criminali della provincia permettono alle stesse di rimanere saldamente al controllo del territorio e di riuscire a mimetizzare le attività illecite nel tessuto sociale.
Tutti i clan, le famiglie e i gruppi di Napoli
Area Centrale – quartieri Avvocata, San Lorenzo/Vicaria, Vasto Arenaccia, San Carlo Arena/Stella, Mercato/Pendino, Poggioreale, Montecalvario, Chiaia/San Ferdinando/ Posillipo
MAZZARELLA, GIULIANO-SIBILLO-AMIRANTE-BRUNETTI, RINALDI, CONTINI, VICORITO-DE MARTINO, RICCI-SALTALAMACCHIA, AMIRANTE, FERRAIUOLO, CALDARELLI, LICCIARDI, MALLARDO, SARNO, MARIANO, FARELLI, ELIA, BRUNETTI, MASIELLO – MAZZANTI, LEPRE, VASTARELLA, SEQUINO, SAVARESE, GENIDONI-SPINA-ESPOSITO, MAURO, PICCIRILLO/FRIZZIERO, CIRELLA, STRAZZULLO, INNOCENTI, CALONE.
Area Orientale – quartieri Ponticelli, S. Giovanni a Teduccio, Barra
MAZZARELLA, RINALDI, DE LUCA BOSSA-MINICHINI, SCHISA, APREA, D’AMICO, FORMICOLA, CUCCARO, CELESTE, GUARINO, ALBERTO
Area Settentrionale – quartieri Vomero ed Arenella, Secondigliano, Scampia, San Pietro a Patierno, Miano, Piscinola, Chiaiano.
CIMMINO, SIMEOLI, POLVERINO, ORLANDO, DI LAURO, VANELLA GRASSI, PETRICCIONE-MENNETTA-MAGNETTI-ACCURSO, AMATO-PAGANO, MARINO, MARFELLA-PESCE, GRIMALDI, LICCIARDI, CESARANO, LEONARDI, ABETE, NOTTURNO, ABBINANTE, LO RUSSO, PERFETTO, NAPPELLO, BALZANO.
Area Occidentale – quartieri Fuorigrotta, Bagnoli, Pianura, Soccavo, Rione Traiano
GIANNELLI, ESPOSITO, SORPRENDENTE-ROSSI, D’AUSILIO, VITALE-TRONCONE, ZAZO, MELE, VIGILIA, GRIMALDI, SORIANIELLO, PUCCINELLI-PETRONE, CUTOLO.
Area provinciale
Provincia di Napoli – Area occidentale
Pozzuoli e Quarto: BENEDUCE-LONGOBARDI
Bacoli e Monte di Procida: PARIANTE
Provincia di Napoli – area settentrionale
Giugliano in Campania: MALLARDO, DI BIASE
Qualiano, Villaricca: MALLARDO
Villaricca: FERRARA, CACCIAPUOTI
Afragola, Casavatore, Crispano, Caivano, Casoria, Cardito, Carditello, Frattamaggiore, Frattaminore: MOCCIA
Crispano: CENNAMO
Caivano (Parco Verde): CICCARELLI
Melito di Napoli, Mugnano ed Arzano: AMATO PAGANO
S. Antimo: VERDE, PUCA, PETITO, RANUCCI, D’AGOSTINO, SILVESTRE,
Casandrino: MARRAZZO
Marano di Napoli, Quarto, Qualiano e Calvizzano: NUVOLETTA, POLVERINO, ORLANDO, c.d. dei Carrisi
Acerra: DI BUONO, AVVENTURATO
Casalnuovo e Volla: REA-VENERUSO, PISCOPO-GALLUCCI
Provincia di Napoli – area meridionale
San Giorgio a Cremano: TROIA, LUONGO
Ercolano: ASCIONE- PAPALE, BIRRA- IACOMINO,
Portici: VOLLARO
San Sebastiano al Vesuvio: PISCOPO,
Torre del Greco: FALANGA
Torre Annunziata: GIONTA, GALLO, VENDITTO, TAMARISCO e CHIERCHIA. TERZO SISTEMA
Boscoreale: ANNUNZIATA-AQUINO, VISCIANO, PESACANE e GALLO-LIMELLI-VANGONE
Castellammare di Stabia: D’ALESSANDRO, IMPARATO
Pompei: CESARANO
Gragnano e Pimonte: DI MARTINO
Prvincia di Napoli – area orientale
Nola: RUSSO
San Vitaliano, Scisciano, Cicciano, Roccarainola: SANGERMANO
San Giuseppe Vesuviano: FABBROCINO, BATTI
Poggiomarino e Striano: GIUGLIANO
Somma Vesuviana e S.Anastasia: D’AVINO e ANASTASIO
Castello di Cisterna e Marigliano: CASTALDO-CAPASSO
Castello di Cisterna e Brusciano: REGA
Cercola e Pomigliano d’Arco: gruppi napoletani