Chioschi e gazebo commerciali, l’ennesimo pasticcio maranese. L’articolo 4 del regolamento comunale ignorato da tutti. Tanti i casi sospetti, qualcuno indaghi sul serio

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Una sequenza impressionante di errori, di situazioni anomale che avrebbero dovuto indurre la commissione straordinaria alla guida del Comune e le forze dell’ordine ad adottare seri provvedimenti disciplinari (nel caso del Comune) o ad avviare indagini e informare (per alcune vicende) la Direzione distrettuale antimafia. E invece non è accaduto nulla, almeno finora.

La storia è quella dei chioschi commerciali autorizzati in alcuni punti della città, anche nelle aree oggetto di vincolo paesaggistico, architettonico e artistico. Chi ha istruito le pratiche e chi le ha avallate non ha tenuto conto – come avevamo anticipato nei mesi scorsi – della delibera consiliare del 4 luglio del 2005.

La delibera, tuttora vigente, fa riferimento alle “misure di tutela per la salvaguardia dei centri e nuclei storici di Marano” ed è da prendere in considerazione non solo per gli edifici a valenza storico-culturale ma anche per le aree nella sua generalità. Tra l’altro ogni autorizzazione dovrebbe rilasciata dopo l’opportuno parere della commissione paesaggistica, che a Marano però è vacante da tempo immemore. Pertanto ogni autorizzazione, in assenza di tale commissione, doveva essere quanto meno congelata.

Ma al di là di questa delibera e delle questioni attinenti alla commissione paesaggistica, non considerate da tecnici, dirigenti, vigili e sovraordinati del Comune, suscita scalpore la mancata consultazione del regolamento comunale sull’installazione dei gazebo, voluto e sottoscritto dalla triade commissariale.

Sì, avete compreso bene, c’è un regolamento a firma dei commissari (lo recepì Repucci a suo tempo) che gli stessi commissari e i loro sottoposti non conoscono, non lo hanno mai letto o semplicemente lo ignorano.

L’articolo 4 di tale regolamento è emblematico. Andiamo nello specifico, al riferimento alle compatibilità ambientali.

“Il Comune – recita il passaggio normativo- non concederà l’autorizzazione all’installazione della struttura per incompatibilità con le norme sulla viabilità, sicurezza, igienico-sanitarie, decoro urbano e tutela del patrimonio comunale”.

Letto l’articolo, vengo subito in mente alcuni casi, per molti eclatanti, dove l’installazione delle strutture ha determinato un palese peggioramento delle condizioni di viabilità. Senza contare gli aspetti attinenti al patrimonio comunale e il mancato via libera (per i motivi esposti in precedenza) da parte della commissione paesaggistica.

Una caterva di errori, insomma, che dovrebbe indurre tutti ad assumere i conseguenziali provvedimenti per correggere le anomalie rilevate. E invece tutti zitti, anche se qualcuno si è accorto degli errori ma non vuole darla vinta al nostro giornale, che di questi aspetti scrive da mesi e mesi. Tra qualche tempo, vedrete, la verità verrà galla e si scopriranno tante cose, alcuni altarini, legati a certe autorizzazioni e ai loro beneficiari.

© Copyright Fernando Bocchetti, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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