I succhi di frutta fanno bene o male alla salute?

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Succhi di frutta sì, succhi di frutta no. A differenza di bevande gassate e zuccherate, nei confronti delle quali comunità scientifica e mezzi di informazione si sono schierati in modo netto e perentorio, raccomandando di limitarne (se non evitare del tutto) il consumo, la posizione nei confronti dei succhi di frutta è molto più sfumata. Nell’immaginario collettivo, anzi, i succhi di frutta sono spesso associati all’idea di salute e benessere, e molti genitori li propinano ai propri figli, come ricorda il New York Times in uno speciale appena pubblicato, senza tener conto della loro correlazione con disturbi come l’aumento di peso e l’obesità. Correlazione particolarmente importante nel caso dei succhi di frutta zuccherati. Ecco allora tutto quello che c’è da sapere sul tema.

I dati
Iniziano con qualche numero. In America, dove nasce l’allarme rilanciato dal New York Times, un adulto consuma in media oltre 24 litri di succhi di frutta ogni anno. E un bambino su due li consuma quotidianamente.

Per l’Italia è più complicato trovare dati così precisi sui consumi, ma qualche indicazione ce la può fornire una ricerca realizzata da Iri sul mercato dei succhi di frutta.

Nel 2017 il comparto (considerando tutti i tipi di succhi) ha sviluppato un fatturato pari a 627 milioni di euro, in lieve aumento rispetto all’anno precedente. In totale sono stati venduti 435 milioni di litri di succhi di frutta, a cui i succhi 100% frutta partecipano con 56 milioni di litri e nettari e simili con 134 milioni di litri.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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