C’è la possibilità di liberarci di qualche dirigente comunale che ha dato il suo contribuito, in maniera fattiva, affinché il Comune fallisse. I commissari, almeno il prefetto Di Menna, non vogliono però tenere conto delle indicazioni che giungono da più parti, tra cui quella del nostro portale. Una soluzione c’è, ci sarebbe e l’abbiamo già prospettata: ridurre o resettare le aree dirigenziali. Al momento ve ne sono tre al Comune di Marano: area economica, area tecnica e area amministrativa. Il risparmio sarebbe ingente per il Comune che, nel contempo, punirebbe in maniera esemplare coloro che ci hanno fatto perdere soldi e tempo. L’ente cittadino, alle prese con il dissesto, ha aumentato le tariffe Tari e acqua, in certi casi anche oltre il 40 per cento. A pagare le scelte sballate, come quella dell’ex dirigente Gargiulo, che per tre anni non emise i ruoli dell’acqua e che non ha alienato un solo immobile comunale, devono essere solo i contribuenti, i residenti di questa città dimenticata da Dio, dalla Procura di Napoli e Napoli nord (che potrebbero indagare su cose gravissime) e dal Ministero degli Interni, che avrebbe dovuto inviare in città un super poliziotto e non burocrati sprovvisti della necessaria personalità per imporsi sui funzionari e dipendenti comunali.
Via i dirigenti a tempo indeterminato e determinato, via la segretaria generale, che nulla ha prodotto in questi mesi di suo operato. Eliminando le aree dirigenziali, gli attuali dirigenti e gli ex emigrati a Napoli subito dopo lo scioglimento del Comune sarebbero messi in mobilità per due anni e avrebbero tutto il tempo per accasarsi altrove. L’ente ha tuttavia la possibilità di bandire concorsi per funzionari e dirigenti a tempo determinato, che potrebbero reggere le sorti del municipio fino a quando le acque non saranno più calme. Almeno avremmo dato un segnale a tutti, in primis ai cittadini.
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