Ancora veleni Pd, il j’accuse di Oddati a Costa: «Regole vietate, si rinvii il congresso»

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Dopo i cinesi in fila alle primarie del 2011 e gli euro donati a quelle del 2016, questa volta il Pd lo «scandalo» se l’è creato da solo in casa. Ad alimentare la nuova polemica è stato Nicola Oddati, candidato alla segreteria provinciale con il sostegno (implicito) del governatore Vincenzo De Luca ed (esplicito) di cinque consiglieri regionali di estrazione diessina nonché dei parlamentari Valeria Valente e Andrea Cozzolino. «In queste condizioni domenica il congresso non si può svolgere: voglio partecipare, non mi ritiro ma si rispettino le regole», l’attacco dell’ex assessore comunale secondo cui «un paio di dirigenti hanno una concezione proprietaria del partito». Niente nomi dietro richiesta diretta, solo un richiamo ai «sostenitori di Massimo Costa, sappiamo chi sono». Nella sede del partito in via Toledo, Oddati ha elencato una serie di presunte anomalie nella formazione della platea di aventi diritto al voto nel prossimo weekend. «Su 29.900 iscritti tra il 2016 e il 2017, abbiamo constatato che ci sono 10mila senza la data di nascita; 150 doppioni iscritti in due circoli diversi; 32 iscritti futuri tipo con data 2024 cioè non ancora nati; 101 sconosciuti all’anagrafe; 47 dispersi cioè cancellati dalla platea 2016; 2mila senza indirizzo; 1260 Giovani democratici con più di trenta anni, ce n’è uno che ha addirittura 67 anni; 30 ultracentenari buona parte nel circolo di Caivano e 49 circoli senza una sede fisica», ha snocciolato sventolando le relative cartelle senza far vedere «per privacy» alla stampa le presunte irregolarità.

Il Mattino

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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