Tommaso Ricozzi, 60 anni, medico radiologo. In veste di dirigente dell’ospedale Loreto Mare di Napoli è indagato per truffa, anche se non fa parte dei 55 finiti agli arresti domiciliari per l’ultima clamorosa vicenda dei “furbetti del cartellino” . La foto che qui lo ritrae sorridente è tratta dal suo profilo Facebook, dove documenta fra le altre cose cene, feste e ospitate tv.
È accusato di essere andato a giocare a tennis mentre risultava in servizio in ospedale. E di sbrigare – sempre in orario di lavoro – faccende personali, come fare acquisti in gioielleria.
Un habitué di Capri e Madonna di Campiglio, ospite di sfilate di Miss Italia o eventi cittadini, sponsor di un programma tv di calcio molto seguito su una rete locale, oltre che amico del senatore cosentiniano Vincenzo D’Anna e anche dei fratelli del parlamentare Fi Luigi Cesaro. Il giorno dopo lo scandalo dei cento assenteisti al Loreto, è uno dei pochi a piede libero. Ma “amareggiato e infuriato”. “Io non sono un assenteista. Lo dimostrerò”.
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