Sant’Antimo, gli strani “errori” della casta

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Un’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Marco Catalano della Corte dei Conti certificava, nel 2015, illegittime assunzioni di soggetti nello staff della Provincia di Napoli. Il capo staff «vigilante» era tale Vincenzo Leva, l’uomo chiamato da Cesaro per coordinare l’ufficio di presidenza: contratto rinnovato nel 2013 da Pentangelo. Per la Procura quel dipendente «non ha mai attestato elettronicamente la sua presenza da novembre 2009 a ottobre 2012». E non aveva in curriculum «esperienze lavorative tali da giustificare l’incarico». Cosa facesse in Provincia, lo spiega lui stesso agli inquirenti: «La mia giornata tipo era quella di andare a prendere, unitamente suo autista, il presidente Cesaro a casa sua, sita in Sant’Antimo; di evitare, lungo il percorso stradale, eventuali manifestazioni che avrebbero creato problemi di ordine pubblico e personale al presidente della Provincia. Poi organizzavo, sotto l’aspetto della sicurezza, gli impegni giornalieri del presidente». Un altro incarico da 58 mila euro annui, oggetto di indagini della Corte dei Conti, era quello di capogabinetto per l’Udeur, per il quale la Provincia pubblicava un avviso pubblico dall’1 al 15 agosto 2010. Nominata Cristiana Fevola.

La quale dichiara, per iscritto, di «non essere a conoscenza di procedimenti penali a suo carico». Gli uffici controllano. E viene fuori che è rinviata a giudizio nel processo sulle assunzioni all’Arpac (azienda ambiente della Regione) insieme all’ex ministro Udeur Clemente Mastella. Nel certificato carichi pendenti, che aveva presentato a Palazzo Matteotti, «emergeva un chiaro errore di persona: era a nome di Cristina e non Cristiana».

Nel marzo 2011 Cesaro le rinnova l’incarico. Scrive la Procura contabile: “Sembra evidente che nell’assunzione della Fevola sia stata determinante la conoscenza diretta tra il presidente della provincia e la Fevola”. Amministratrice di una società, Team Consulting, che doveva curare la selezione del personale per conto di Enti pubblici, ora collabora in una un’altra società.

Anche al Comune di Sant’Antimo, guidato dal sindaco Piemonte, sponsorizzato politicamente da Cesaro, accadono strani errori. Ad esempio, in occasione di concorsi con qualche partecipante che ha procedimenti penali in corso. Vicende ancora da chiarire, se è vero che, mentre si ignora la dichiarazione sui carichi pendenti, come per la Fevola, un errore di attribuzione pare abbia riguardato un partecipante ad un pubblico concorso bandito dal Comune circa l’attribuzione di un procedimento per abuso di ufficio ad Orta di Atella.

E non solo. Qualche “errore” tipicamente santantimese porterebbe a ritenere che gli accertamenti sugli immobili non vengano notificati ad alcuni notabili di zona. Da un esame delle risultanze catastali emerge, infatti, che ad un unico codice fiscale siano collegati più soggetti e sarebbe interessante verificare, vista l’estrema rarità del caso, il Comune su quale soggetto effettui gli accertamenti che arrivano a fine anno a tutti i possessori di unità immobiliari. Per capire i meccanismi di un complesso sistema di potere come quello santantimese si annida più verità in questi dettagli che in un’intera enciclopedia di riflessioni politologiche.

© Copyright redazione, Riproduzione Riservata. Scritto per: TerranostraNews
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