“Sono un monzese che ama Napoli, ho scelto di venire a vivere in questa città». Così Matteo Brambilla, 46 anni, ingegnere, scelto dalla rete con poco più di 250 voti si è presentato ai giornalisti alla prima conferenza stampa da candidato sindaco di Napoli. Attacchi a De Magistris («ha lasciato a metà il mandato di eurodeputato e la sua Rivoluzione arancione è fallita») e a Salvini («diceva che i rifiuti di Napoli puzzano, ma ha il coraggio di venire a chiedere i voti»), un programma ancora embrionale, che – annuncia – «sarà completato in tempi non biblici con gli input della rete» e dunque una priorità, quella dell’ambiente e dei rifiuti, settore nel quale lavora. Accanto al candidato sindaco di M5s c’era anche la candidata sconfitta Francesca Menna.

Un segnale di coesione dato dal Movimento 5 stelle mentre contemporaneamente gli espulsi dal parito perché dissidenti sul criterio di scelta dei candidati manifestavano alla Stazione Centrale. «Non abbiamo niente da dirgli – ha risposto il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio alla domanda di un giornalista – quello che avevamo da dire lo abbiamo scritto nel documento di espulsione».

Il Mattino

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